RACALMUTO – Inspiegabile strage di cani [FOTO]

Inspiegabile strage di cani durante l’ultimo fine settimana a Racalmuto. Fra il quartiere di Santa Nicola- nella parte a valle del paese- e la zona antistante alla fondazione Leonardo Sciascia, ieri mattina, sono stati ritrovati sei randagi uccisi. E a Racalmuto non è la prima volta che avviene. Forte è l’indignazione e il dolore di molti racalmutesi nel vedere tutti questi cani morti in una notte per le strade del paese per ragioni inspiegabili. Forse sono stati avvelenati.  Le foto che vi stiamo mostrando sono state scattate  da Lillo Conte e Carmelo Agrò e pubblicate su face book, raccontano scene drammatiche, raccapriccianti che devono far riflettere. Spesso , in questi ultimi anni ci si domanda con insistenza  perché non esistono più le stagioni? Forse, una risposta è facile trovarla , la cattiveria dell’uomo, sulla persona umana stessa , epoi, anche sugli animali, spinge il pianeta terrestre ad essere buio e tempestoso, forse, la continua nuvolosità del nostro cielo, può essere una risposta alla malvagità continua che persiste sulla faccia della terra. E’ vero, negli ultimi anni, molti quartieri del paese sono pieni di cani randagi, ma questo, certamente, non autorizza l’uomo di potersi prendere il lusso di farli fuori. Forse, è arrivata l’ora che le amministrazione e l’Asl inizino a muoversi per evitare queste stragi di randagi. Dicevamo, la rabbia dei racalmutesi è esplosa anche su Facebook con l’unico appello di individuare i responsabili e denunciarli.

Non poco distante da Racalmuto, a Naro, almeno una decina i randagi avvelenato e poi pestati a sangue . Già ieri mattina, gli operai del Comune e gli agenti della Polizia Municipale si sono occupati della rimozione delle carcasse.  Sono stati ammazzati con le polpette killer. Chi ha agito, però, ha raggiunto la barbarie perché si sarebbe scagliato contro gli animali ormai morti, pestandoli a sangue. “Atti inqualificabili, ha dichiarato il Sindaco Lillo Cremona, che ha espresso la volontà di trovare uno spazio da affidare ad alcuni volontari affinchè i randagi rimanenti possano essere accolti e accuditi”.


 

 

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