AGRIGENTO – Approvato piano rifiuti: Mpa contrario

“Stesse criticità, stesse incongruenze, costo del servizio sempre elevato e tributo rimasto ingiustificatamente inalterato. L’unica sostanziale novità  riguarda il voto favorevole con il quale un gruppo di consiglieri, nella seduta di ieri sera, ha approvato sia il piano  economico e finanziario della gestione dei rifiuti, sia la determinazione della tariffa Tari”. I consiglieri comunali Mpa, Alfonso Vassallo, Aurelio Trupia e Riccardo Mandracchia, e il consigliere Indipendente Angelo Vaccarello, coerentemente alla posizione assunta nella seduta dello scorso 29 settembre, hanno riaffermato la loro contrarietà alle proposte di deliberazione tornate all’esame dell’ Aula. “Non abbiamo oggettivamente ravvisato alcuna variazione in positivo a beneficio dei contribuenti agrigentini che potesse minimamente giustificare un passo indietro – sottolineano Vassallo, Trupia, Mandracchia e Vaccarello –  ci è stata, in pratica, replicata la proposta che, appena un mesetto fa, avevamo, tutti assieme, responsabilmente bocciato. Ci siamo, per intenderci, sentiti presi in giro. Nessuno può e deve permettersi di giocare con la dignità personale e politica di chi è chiamato ad esprimersi. Anche ieri sera si è consumata l’ennesima farsa dai contorni drammatici: sì perché  a farne le spese, purtroppo, sono sempre i cittadini e le famiglie. In Aula, ancora una volta, assente il dirigente del settore competente, documentazione sistematicamente lacunosa, allegati ed elaborati, seppur richiesti dal segretario generale, mancanti, numeri collocati qua e là senza una precisa logica, neanche di natura contabile. Uno scenario istituzionalmente irrispettoso, costellato da pesanti ombre che si tradurranno concretamente in una stangata  per  i già magri bilanci domestici. E di fronte a tutto ciò non potevamo che continuare a dire no,  non potevamo che rimarcare le distanze da questa impostazione che non ha né testa e né coda. Un fardello ingombrante e scottante, scoppiato fra le mani dei consiglieri, ma, è  bene ricordarlo,  è frutto di una gestione del servizio allegra, dissennata, inefficiente, irresponsabile e ad uso e consumo personale della precedente Amministrazione. Ieri sera abbiamo  provato, comunque, fino all’ultimo, col sostegno di altri colleghi, a cambiare le poche carte in tavola a disposizione, proponendo un paio di emendamenti  finalizzati a contenere il costo del servizio, fissato in 14 milioni e 500 mila euro, ma l’operazione non è andata tecnicamente in porto. A nostro avviso c’erano i margini e le condizioni per ridurre la spesa e quindi per intervenire sulla tariffa, ritoccandola al ribasso. Forse è mancata la forza, il coraggio e un sussulto d’orgoglio da parte dell’intero Consiglio,  costretto a piegarsi, sotto la pressione psicologica di dover rendere conto ai giudici contabili, alla volontà di un apparato burocratico che a Palazzo dei Giganti, sintonizzato sulle frequenze di  un organo esecutivo scollegato dal territorio,  continua a fare  il bello e il cattivo tempo” – concludono Vassallo, Trupia, Mandracchia e Vaccarello.

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