RAFFADALI – Revocato l’assegno vitalizio a Totò Cuffaro

Dopo il parere espresso in sei pagine dall’Avvocatura generale dello Stato è stato revocato definitivamente il vitalizio da seimila euro lordi mensili all’ex presidente della Regione Sicilia, Totò Cuffaro. Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone firmerà il provvedimento nei prossimi giorni trasformando la sospensione decisa a luglio in revoca. Scrive l’organo legale dello Stato: «La perdita dell’assegno vitalizio al condannato in via definitiva ad una pena superiore a 5 anni trova immediato fondamento nel secondo comma dell’articolo 28 e nell’articolo 29 del codice penale rappresentando l’effetto automatico della pena accessoria dell’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici».
Si chiude così una vicenda che ne apre però automaticamente un’altra, più ampia, perchè il parere che l’Ars ha chiesto è stato fornito non a caso dalla sede centrale, a Roma, dell’Avvocatura dello Stato (coinvolta dalla sede palermitana) e disegna uno scenario che – ad avviso di Ardizzone – non può non applicarsi subito ai parlamentari nazionali e ai consiglieri regionali che si trovano nella stessa situazione di Cuffaro.
La perdita del vitalizio deve scattare automaticamente ogni volta che un deputato o consigliere viene condannato in via definitiva e subisce anche la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.
Non importa il tipo di reato commesso nè bisogna applicare leggi speciali, come la Severino, tutto è già previsto dal codice penale e dunque tutti gli enti pubblici dovrebbero agire secondo le indicazioni espresse dall’Avvocatura dello Stato.

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