ROMA – Salvatore Petrotto sentito dalla Commissione Nazionale Antimafia

Mercoledì 20 maggio alle ore 15:00 a Palazzo San Macuto, a Roma,  sono stato sentito dalla Commissione Parlamentare Bicamerale d’Inchiesta che sta indagando sul ciclo dei rifiuti e sui reati ambientali, presieduta dal parlamentare Alessandro Bratti.

Nel corso dell’audizione ho avuto modo di illustrare la grave situazione agrigentina, con particolare riferimento ai 5 anni, dal 2010 ad oggi, in cui non  sono state più espletate gare d’appalto dall’ATO AG 2 di cui fa parte la città di Agrigento ed altri 18 comuni.

Tale illegittimità, reiterate nel tempo, per un valore di circa 150 milioni di euro,  contravvenendo a quanto previsto dalla normativa sugli appalti, hanno causato anche la lievitazione delle bollette e l’impossibilità di effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti.

Ho precisato che tali illegittime scelte dell’ATO di Agrigento, ed adesso dei comuni, sono state  da me denunciate, assieme alle illegalità che riguardano la gestione del servizio idrico integrato, sempre in provincia di Agrigento, alla Procura della Repubblica di Agrigento, a febbraio del 2011.

Tale mia denuncia, nella qualità di sindaco di Racalmuto e componente dell’ATO AG 2,  scaturiva anche dal fatto che avevo letto le segnalazioni dell’Autorità di Vigilanza sulla Concorrenza e sul Mercato che, sempre nel 2011, a proposito della Sicilia, denunciava le identiche illegalità,  come si evince dal sito ufficiale dell’Antitrust.

A firmare tali segnalazioni, trasmesse  al Governo Regionale Siciliano ed a quello Nazionale, fu l’allora presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà.

Anche nel 2014, il successore di Catricalà all’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha avviato un’indagine ed ha denunciato al Senato questa grave situazione di monopolio illegale, instaurato  dalle ditte che curano la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

La Commissione Parlamentare che mi ha sentito si è meravigliata del fatto che, a questa mia denuncia risalente, come detto al 2011, non è seguita alcuna attività d’indagine da parte della Procura della Repubblica di Agrigento.

Nel corso dell’audizione mi sono soffermato anche sulle esose tariffe sui rifiuti e su quelle delle bollette di Girgenti Acque, gravati da costi impropri che fanno schizzare le relative tasse comunale alle stelle.

Ho evidenziato come, ad esempio, nel mio comune, nell’anno 2013, è stata ingiustamente applicata e fatta pagare ai cittadini,  una tariffa per lo smaltimento dei rifiuti che per le civile abitazioni era di oltre 7 euro a metro quadro che è in valore assoluto la più cara d’Italia, visto che per un appartamento di 100 metri quadri siamo stati costretti a pagare, per quell’anno, 800 euro.

Negli anni a seguire, la tassa sui rifiuti che si attesta sempre intorno ai 700 euro, è risultata  sempre la più cara d’Italia.

E tutto ciò è scaturito dalla gestione illegale del ciclo dei rifiuti da me denunciata sin dal 2011.

Riguardo alla gestione da parte di Girgenti Acque delle reti idriche e di quelle fognarie, la Commissione d’Inchiesta ha deciso di segretare la mia conversazione di trasmetterla alla Procura della Repubblica di Agrigento.

Al termine dell’audizione ho consegnato una mia dettagliata memoria di 45 pagine  e tre faldoni, contenenti un cospicuo numero di atti amministrativi e denunce che riguardano:

1)  la gestione del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, nell’Agrigentino

2)   la gestione del servizio idrico sempre nell’Agrigentino, da parte di Girgenti Acque

3)   la costruzione e la gestione della più grande discarica siciliana,  quella di Siculiana, da parte  di Giuseppe Catanzaro, vicepresidente di Confindustria Sicilia e di suo fratello Lorenzo.

Salvatore Petrotto

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