SICILIA – Pd, grandi manovre per una poltrona

Grandi manovre nel Pd siciliano per la carica di presidente dell’Assemblea; la nomina è all’ordine del giorno, assieme al caso Crocetta, della riunione del ‘parlamentino’ dem che si riunirà a fine settimana, a Palermo.

La carica spetterebbe ai renziani: Marco Zambuto starebbe lavorando per riconquistare il ruolo da cui si è dimesso in seguito alle polemiche per la sua visita ad Arcore a Silvio Berlusconi per le primarie di Agrigento poi saltate.

Un’ipotesi, tuttavia, considerata poco percorribile. In pista ci sarebbe anche l’ex deputato Fabrizio Ferrandelli, che si è dimesso dall’Ars nei giorni scorsi (dimissioni prima respinte dall’aula e poi accolte in seconda istanza, ndr) in polemica con il governatore Rosario Crocetta; la sua candidatura viene considerata un modo per arginare il monopolio del renzismo in Sicilia che da capo a Davide Faraone. Lui però su Twitter scrive: “Non sono candidato alla presidenza del Pd siciliano, né alle lotte tra correnti. #icoraggiosi sono soltanto candidati a cambiare la Sicilia”.

Il segretario del Pd Fausto Raciti, che mantiene un asse di ferro col sottosegretario all’Istruzione, non sembra interessato ad acuire scontri interni all’area Renzi. Faraone potrebbe puntare sul sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo o rimettere in pista Mila Spicola, già vicesegretaria del Pd.

Areadem (Giuseppe Lupo) punterebbe invece su Alfredo Rizzo, che da presidente della commissione per il congresso ha mostrato una gestione equilibrata riconosciuta da tutte le anime. Infine l’area Speranza potrebbe giocare la carta dell’ex presidente della Regione Angelo Capodicasa.

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