PALERMO – Pino Maniaci:”Accuse ridicole, pago le mie denunce”

“E’ andata bene. Ho risposto a tutte le domande del gip”. Così Pino Maniaci, il giornalista di Telejato accusato di estorsione, si è rivolto ai colleghi che gli chiedevano come fosse andato l’interrogatorio di garanzia davanti al gip, durato circa 2 ore. Al termine gli avvocati di Maniaci hanno ottenuto dal gip l’autorizzazione a tenere in presenza del loro assistito una conferenza stampa.

“Pago le mie denunce contro la Saguto e la sua gestione della sezione misure di prevenzione del tribunale – spiega Maniaci, diventato noto per le sue battaglie antimafia -. Basta leggere le intercettazioni per capirlo: era lei a sollecitare che si indagasse su di me. Assistiamo a una giustizia a due velocità: c’è gente libera, indagata per corruzioni milionarie, mentre io sono stato massacrato e mi trovo un divieto di dimora per accuse ridicole”.

Si definisce un “protagonista”, nel bene e nel male, e, come ha sempre fatto, rilancia attaccando. Parla di vendette e complotti. Ma quando i giornalisti gli chiedono se sia stata la Procura di Palermo a volersi vendicare delle sue campagne tv contro il giudice Silvana Saguto, torna cauto. “Non so chi c’è dietro – risponde -, comunque la Saguto sapeva molte cose”.

Il giornalista critica la scelta di inserire la sua posizione nell’indagine sul clan di Partinico. “Per notificarmi il divieto di dimora – dice – hanno aspettato un blitz antimafia che con me non c’entrava niente. Io accanto a boss pezzi di m…, che ho sempre accusato”. Maniaci racconta inoltre di aver avviato un’inchiesta sulle consulenze al tribunale fallimentare, altro motivo, a suo dire, di vendetta nei suoi confronti.

“Vi do una notizia: domani Telejato chiude, perché, avendo altri pensieri, non ho potuto raccogliere i soldi, anzi il pizzo, per pagare la bolletta della luce che scade domani”, dice.

“Quando sostenevo che a uccidere i miei cani era stata una persona, lo facevo solo per un tornaconto personale, perché questa persona era il marito di una donna con cui volevo vantarmi”, risponde a chi gli chiede se sia vero che ha fatto passare come attentato mafioso l’uccisione dei suoi cani, sapendo bene, invece, che il gesto era legato a una questione personale. “Non so chi abbia ammazzato i miei animali, infatti la denuncia era contro ignoti, ma ho cercato di accusare quell’uomo per avere un tornaconto personale”.

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