Uccide l’ex amante della moglie

È stato arrestato la notte scorsa Sebastiano Leonardi, 44 anni, incensurato, che ieri sera ha ucciso con due colpi di fucile Alfio Cristaldi, 43 anni, ex amante di sua moglie. Il provvedimento è stato eseguito da carabinieri della compagnia di Giarre su disposizione della sostituto Alessandra Tasciotti.

Militari dell’Arma hanno ricostruito nella notte, grazie ai rilievi e alla testimonianza di due donne presenti, la moglie e la sorella di Leonardi, la dinamica. Cristaldi aveva avuto una relazione con la moglie di Leonardi, dalla quale aveva avuto un figlio. La donna era poi tornata a casa, portando con sé il bambino.

Il piccolo era diventato tema di litigi tra i due genitori. Ieri sera il tragico epilogo: Cristaldi voleva vederlo, pare nonostante non fosse il turno stabilito dal Tribunale, l’ex amante e la cognata della donna hanno cercato di calmarlo nel cortile di casa. Quando Leonardi ha imbracciato un fucile da caccia legalmente detenuto e ha esploso due colpi uccidendolo.

La tragedia, hanno ricostruito i carabinieri della compagnia di Giarre e del comando provinciale di Catania, è avvenuta al culmine dell’ennesima lite tra la vittima e l’omicida che, emerge dalle prime indagini, sarebbe scaturita dal mancato affidamento del bambino nato dalla relazione tra la vittima e la moglie dell’omicida.

Cristaldi si sarebbe presentato a casa Leonardi per reclamare, anche con minacce, l’affido temporaneo del bimbo, nonostante il Tribunale avesse imposto delle prescrizioni e dei giorni ben precisi per vedere il minorenne. Come già successo altre volte, ne è nato un acceso diverbio tra i due. Ma questa volta al culmine della lite Leonardi ha imbracciato un fucile da caccia, calibro 12, regolarmente detenuto, e ha esploso contro la vittima quattro colpi: due lo hanno colpito mortalmente alla schiena e al braccio destro.

La moglie di Leonardi ha avvertito subito i carabinieri che quando sono arrivati hanno trovato il cadavere di Cristaldi sulle scale esterne all’abitazione della vittima, mentre l’omicida era dentro casa e aveva da poco posato il fucile in un armadio.

L’arma è stata sequestrata con altri due fucili regolarmente detenuti. Interrogato dal sostituto Alessandra Tasciotti l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere, ed è stato condotto in carcere. Il Pm ha disposto l’autopsia, incaricando come medico legale il dottore Giuseppe Ragazzi.

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