SAN GIUSEPPE JATO – Blitz antimafia con 16 arresti

Blitz antimafia dei carabinieri nel mandamento di San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo: circa 100 militari, con unità cinofile ed elicotteri, hanno setacciato la zona di San Giuseppe, San Cipirello e Monreale per arrestare boss e gregari di Cosa nostra. In totale 16 arresti. 

Nel corso dell’indagine coordinata dalla Dda di Palermo è stata scoperta la violenta reazione da parte dei nuovi vertici dei clan nei confronti dei vecchi, accusati di avere violato ripetutamente le regole di Cosa nostra.

Nella zona di San Giuseppe Jato la fazione di Gregorio Agrigento si era imposta, anche con il ricorso alla forza, dopo un preoccupante periodo di fibrillazione e contrapposizione, sul gruppo costituito da Giovanni Di Lorenzo e altri affiliati, anche loro arrestati.

Nel mirino pure la riorganizzazione della famiglia mafiosa di Monreale, al cui vertice era stato designato Giovan Battista Ciulla. Le indagini svolte a partire dalla fine del 2014 e nei primi mesi del 2015 hanno registrato l’evoluzione delle dinamiche interne dell’organizzazione mafiosa di San Giuseppe Jato e della famiglia di Monreale, con particolare riferimento alle successioni al vertice del mandamento.

E’ emerso infatti che, in considerazione dell’aggravarsi delle condizioni di salute dell’anziano boss Agrigento, più volte ricoverato nei mesi di ottobre e novembre 2014, Bruno ha ricoperto la reggenza del mandamento di San Giuseppe Jato, assumendo decisioni importanti sia nella ridefinizione dell’organigramma interno delle varie famiglie mafiose che lo compongono, in particolare quella di Monreale – che continuava a vivere un periodo di fibrillazione interna -, sia accreditandosi e partecipando a incontri e riunioni con esponenti di altre articolazioni territoriali di Cosa nostra, come il mandamento di Corleone.

Tanti gli episodi di intimidazione tra fazioni avversarie, tra aggressioni e minacce. Il più eclatante il 28 febbraio 2015 con una testa di capretto, su cui era stata conficcata una pallottola da caccia, lasciata davanti alla casa di Isidoro Bongusto, uno degli arrestati. Annesso un biglietto con la scritta: “DA QUESTO MOMENTO NON USCIRE PIU’ DI DENTRO PERCHE’ NON SEI AUTORIZZATO A NIENTE”.

Quindi una sequenza di missioni punitive, pestaggi, pistole puntate alla bocca, come hanno rivelato anche le intercettazioni.

Questo l’elenco degli arrestati nell’operazione Monte Reale: Antonino Alamia, 52 anni, Sergio Denaro Di Liberto, 42 anni, Ignazio Bruno, 43 anni, Giovan Battista Ciulla, 35 anni, Onofrio Buzzetta, 42 anni, Vincenzo Simonetti, 56 anni, Domenico Lupo, 57 anni, Salvatore Lupo, 28 anni, Giovanni Pupella, 26 anni, Benedetto Isidoro Buongusto, 66 anni, Antonino Serio, 62 anni, Pietro Lo Presti, 32 anni, Alberto Briuccia, 38 anni, Francesco Balsano, 40 anni, Salvatore Billetta, 47 anni, Giovanni Matranga, 54 anni.

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