AGRIGENTO – Operazione “Alta Tensione”: divieto di dimora per 2 tecnici Enel [VIDEO]

I Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento sono stati impegnati nell’inchiesta cosiddetta “Alta tensione”. Sotto indagine vi sono alcuni tecnici verificatori dell’Enel, presunti infedeli, perché avrebbero preteso denaro per omettere i controlli o nasconderne gli esiti, oppure simulando esiti negativi per concludere poi un ricatto di pagamento. L’attività investigativa è stata avviata a seguito della denuncia di un imprenditore al quale si sarebbero rivolti due degli indagati, millantando, falsamente, di essersi accorti di un allaccio abusivo e proponendo un accordo economico per transigere sull’abuso, pagando 2mila euro, anche dilazionati nel tempo. Nel corso delle indagini, i Carabinieri si sono imbattuti in parecchi casi dello stesso genere, soprattutto a danno di strutture commerciali. Da gennaio fino ad oggi sono stati 11 gli arrestati e 4 i denunciati. L’attività nasce da un imprenditore, Gregorio Bonsignore,  a cui – i due odierni indagati – Domenico La Porta e Giovanni Trupiano fanno finta di fare una verifica dicendo di essersi accorti (falsamente) di un allaccio abusivo proponendo un accordo economico (2,000€) anche dilazionato nel tempo. I due chiedevano soldi a lui dicendogli “vedi che sappiamo che hai allaccio abusivo” e a lui avrebbero tentato di estorcere soldi. A Giovanni Trupiano i tecnici hanno sequestrato un conto con 7.350 euro.
“Ci devi fare un regalo”: il modus e’ questo e si configura il reato di tentata estorsione.  Da qui nascono le indagini e i carabinieri scoprono un mondo sommerso scoprendo tantissimi imbrogli del genere. Nei confronti dei tecnici Enel è stata applicata la misura del divieto di dimora nella provincia di Agrigento. L’Enel – precisano i carabinieri – e’ parte lesa  e anzi ha aiutato i carabinieri a scoprire queste cose.

 

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