PALERMO – La marcia della dignità per i disabili, Pif e l’Arcivescovo contro il Governatore

In centinaia stamattina si sono ritrovati davanti alla Cattedrale di Palermo per protestare contro la carenza di risorse destinate all’assistenza ai disabili. La marcia silenziosa, organizzata dal gruppo “Siamo handicappati no cretini”, proseguirà verso Palazzo d’Orleans, dove leggeranno un appello al Capo dello Stato.

Tra i presenti anche Pif, l’arcivescovo Corrado Lorefice, il presidente di Confcommercio Palermo, il Coordinamento H, il forum del III Settore, la pastorale diocesana e la Cgil.

Nel corso della marcia Lorefice ha chiesto un minuto di silenzio. “Non siamo qui per essere contro ha detto Loreficema per dare voce a chi non ne ha. Ognuno di noi è qui per tanti motivi. Nel Cristianesimo la fragilità è una potenza e una potenza di riscatto. Ma tutti possiamo essere accomunati dalla stessa istanza che nessuno si faccia strada con i poveri ma aiutiamo i poveri a farsi strada. Noi siamo qui per attraversare le coscienze per di quanti non possono assumersi la responsabilità o per il loro compito politico o amministrativo”.

C’è molta gente e mi fa molto piaceredice Giovanni Cupidi, uno degli attivisti -. Oggi non chiediamo nulla, è una marcia silenziosa perché tutto quello che dovevamo dire lo abbiamo già detto. I soldi annunciati da Crocetta non sono arrivati, che mi risulti. Ma aldilà di questo il provvedimento non serve a nulla. È solo una mancia elettorale, uno spreco. La legge non prevede tutte queste distinzioni. Prevede la disabilità e un piano per ogni persona, diverso a secondo dei casi. Noi proponiamo un metodo diverso, quello che prevede la legge 328 del 2000. Il piano triennale per la disabilita. Non vogliamo soldi – conclude – servono i servizi”.

Siamo contenti delle adesioni da parte del mondo della società civile – aggiunge Vincenzo Muratore, membro del gruppo “Siamo handicappati no cretini”e abbiamo scelto il silenzio perché siamo stanchi di parlare, gridare. Siamo convinti che a questo punto solo la presenza conti. Ancora non sanno quanti disabili ci siano. Non è stato completato il censimento e la presa in carico. Le richieste le abbiamo lanciate. Loro sanno tutto quello che vogliamo. E’ la nostra dignità che vi deve dare rispetto”.

 

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