AGRIGENTO – Archiviata inchiesta Prg [VD TG ]

L’8 aprile del 2016 la Procura della Repubblica di Agrigento ha notificato l’avviso di proroga delle indagini agli indagati nell’ambito di un’inchiesta sul Piano regolatore generale. Il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, adesso a Catania, e i sostituti Alessandro Macaluso e Salvatore Vella, sono stati a lavoro su alcuni Piani costruttivi, e le ipotesi di reato, ipotizzate a vario titolo, sono state corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Adesso, dopo poco più di un anno, la stessa Procura agrigentina ha invocato l’archiviazione. Dunque, sono scagionati l’ex sindaco di Agrigento Marco Zambuto, 44 anni, l’onorevole Angelo La Russa, 81 anni, gli imprenditori edili Paolo Vattano, 67 anni, Salvatore Li Causi, 53 anni, e Giuseppe Pullara, 69 anni, e poi altri tra dirigenti e funzionari comunali. E nello stesso periodo, il 4 febbraio del 2015, i magistrati Fonzo e Macaluso si recarono personalmente negli uffici del Municipio, in piazza Pirandello, per acquisire alcuni documenti attinenti al Piano regolatore generale. Agli atti delle indagini vi sono, tra l’altro, una intercettazione audio pirata registrata dall’allora consigliere comunale, Giuseppe Di Rosa, intento a conversare con Angelo La Russa. E poi vi sono gli esiti di un certosino lavoro investigativo compiuto a suo tempo dalla Digos e dalla Squadra mobile di Agrigento. L’ ex consigliere comunale Giuseppe Di Rosa, e così anche l’ex consigliere Michele Mallia, tra i contrari ai Piani costruttivi poi bocciati in Aula, sono stati ascoltati. E utili alla Procura sono state anche le intercettazioni ambientali delle conversazioni dell’imprenditore Paolo Vattano, titolare di uno dei Piani costruttivi sotto indagine. Nella richiesta di archiviazione, la Procura di Agrigento ritiene sussistente e ricorrente la commistione tra interessi privati e pubblici all’adozione dei piani costruttivi, ma, in prospettiva, ritiene altrettanto di non avere sufficienti elementi per sostenere la responsabilità penale degli indagati in dibattimento.

 

 

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