AGRIGENTO – Falsi invalidi, chiesta confisca da 2 mln per Daniele Rampello

Il pm Carlo Cinque ha chiesto la confisca dei beni sequestrati e l’applicazione della sorveglianza speciale nei confronti di Daniele Rampello, 50 anni, di Raffadali, personaggio chiave dell’inchiesta denominata “La carica delle 104″, condotta dalla Digos di Agrigento  e coordinata dalla Procura della Repubblica, su un presunto giro di mazzette, favoritismi, certificati falsi e falsi invalidi, all’Asp della Città dei Templi.  Carlo Cinque ha chiesto, l’acquisizione definitiva di beni, stimati in circa 2,5 milioni di euro, riconducibili al Rampello e ad altri familiari. Inoltre, il pm, ha chiesto l’applicazione della misura della sorveglianza speciale per due anni nei confronti del raffadalese. Di diverso avviso la difesa di Rampello secondo la quale i beni oggetti del sequestro sarebbero stati acquisiti lecitamente. Tra questi una villa dotata di piscina coperta, sita a Raffadali, una villa in località Giallonardo, un immobile con 6 mini appartamenti e magazzini ad Agrigento, e un appartamento in Sardegna, precisamente ad Olbia. Rampello avrebbe fatto da procacciatori di clienti sul territorio coordinando poi tutto il resto. I falsi malati, insieme ai familiari, avrebbero pagato quello che serviva per arrivare allo scopo: ottenere lo status di invalido incassando previdenze dallo Stato. Non solo soldi ma anche vantaggi; i dipendenti pubblici invalidi e i loro familiari, ad esempio, hanno diritto a trasferimenti nelle proprie città scavalcando chiunque altro. Per arrivare all’obiettivo sarebbe stato necessario pagare i medici in cambio di false attestazioni e magari arrivare alle visite in ambulanza e in sedia a rotelle.

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