ELEZIONI REGIONALI – Prove di accordo nel centro destra

“Non corriamo, ci stiamo lavorando. Bisogna capire bene che cosa si può fare. È tutto legato al quadro nazionale. Certo, il principio non è accoglierli in Forza Italia, ma farne la nostra quarta gamba. Ci sono tutte le condizioni per tornare ai fasti di un tempo”. Lo afferma al Mattino su un accordo tra Fi e Ap, Gianfranco Miccichè, coordinatore di Fi in Sicilia.

“Bei tempi” quelli del 61 a 0, ricorda, “purtroppo la legge elettorale è cambiata, quindi quel risultato è irripetibile. Ma il vento tira dalla nostra parte”. Sul fatto che stavolta però c’è anche il terzo polo del Movimento Cinque stelle, Miccichè osserva: “Certo, si sono mossi prima di tutti, ma il loro candidato Cancelleri è debole e nemmeno così amato dentro il Movimento. Credo vadano incontro a una delusione”.

Sul fatto che intanto al Pd è arrivato nuovamente il rifiuto della candidatura da parte del presidente del Senato, Pietro Grasso, Micchichè dice: “Ci fosse stato lui, l’avremmo votato pure noi. Come si fa a non votare la seconda carica dello Stato, che in quanto tale è espressione del presidente della Repubblica, entrambi palermitani peraltro? Legittimo chiederglielo, da parte del Pd, ma ancor più legittimo da parte sua rifiutare”.

“Un ottimo candidato”, dice il coordinatore siciliano su Nello Musumeci, “il punto è la sua provenienza: nel momento in cui stiamo aprendo ai centristi, sarebbe difficile far passare un nome che viene dalla destra pura. Io per la verità puntavo su Barbara Cittadini, una donna con le palle, un’imprenditrice. Purtroppo ha detto no”. Miccichè si tira fuori dalla corsa: “Per carità! Io non sono eterno come Berlusconi. Ho 63 anni, ho fatto il mio tempo. L’unica cosa cui tengo, se me la fanno fare, è tornare da deputato nell’Assemblea regionale”.

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