GELA – Droga e furti a Sant’Ippolito: in manette 7 giovani [VD TG]

A Gela gli agenti del commissariato di Polizia hanno eseguito sette provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti componenti di un gruppo di giovani accusati di spaccio di stupefacenti e di numerosi furti contro aziende agricole e settori operativi comunali.
Al centro dell’inchiesta, diretta dal vice questore Francesco Marino, c’è il quartiere Sant’Ippolito di Gela, ritenuto dagli inquirenti piazza di spaccio preferita dagli indagati arrestati oggi e covo degli autori di numerosi furti avvenuti in campagna e contro automezzi, magazzini e uffici del comune. Non avevano pietà neanche per i morti. Due delle sette persone coinvolte nel blitz Sant’Ippolito rubavano anche nel cimitero Farello. I portavasi in rame sparivano per ricavare qualche decina di euro. Sono questi alcuni risvolti dell’operazione di polizia che ha portato tra gli altri in carcere Luca Tasca e l’agrigentino Fabio Crisci. Nel corso della conferenza stampa il Primo dirigente del commissariato, Francesco Marino, ha spiegato che Calogero Minardi, 35 anni, e lo zio Orazio Valenti di 59 anni, si occupavano di rubare oggetti in rame al cimitero Farello che poi veniva rivenduto fuori città. Altra specialità anche il furto di limoni e arance.

La polizia ha ricostruito fino a cento episodi di spaccio di hashish, marjuana e cocaina. Il pm  Antonio D’Antona ha spiegato che “Sant’Ippolito è uno dei quartieri della città con tante famiglie in difficoltà economica. Per aumentare livello di vita, spesso si sceglie la strada dei reati”.

Gli acquirenti della droga erano minorenni e gli indagati utilizzavano linguaggio criptico per non farsi scoprire. Si è lavorato con difficoltà perché dopo il blitz Praesidium i sospettati erano molto cauti nei movimenti e nel linguaggio utilizzato. Per le cessioni di droga parlavano di andare a prendere un caffè.

Tra i sette anche legami di parentela e sentimentali. Coinvolta anche la fidanzata di un imputato. Sono finiti in carcere LucaTasca Cristofer, 24 anni, e Fabio Crisci, 25 anni. Agli arresti domiciliari sono finiti Baldassare Nicosia, 34 anni, e Gaetano Marino, 33 anni, detto “Tanu u nivuru”. Sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: Francesco Salafia, 27 anni, detto “Ciccio u Squalo”, Calogero Minardi, 35 anni, detto Caloriu u baullaru”, e Orazio Valenti, 59 anni.

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