CORLEONE – Botte ai bimbi, sospesa maestra [VIDEO]

Avrebbe maltrattato e picchiato i piccoli alunni durante le ore di lezione in una scuola materna di Corleone (Pa). E’ questa l’ipotesi di reato per cui i carabinieri a marzo avevano arrestato un’insegnante di 54 anni. Adesso le hanno notificato la sospensione dell’esercizio di pubblico ufficio per un anno da tutte le attività.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, sono state avviate dopo la denuncia della mamma di un bambino che aveva riferito di essere stato vittima di maltrattamenti da parte della maestra. I militari installarono le telecamere nella classe e videro in diretta quanto succedeva nelle ore di lezione.

Per i bimbi era un inferno. La maestra ricorreva abitualmente a punizioni fisiche. Ogni occasione, secondo l’accusa, era buona, anche i soli giocattoli fatti cadere a terra era la scusa per maltrattare i piccoli alunni. Schiaffi alla nuca, percosse ripetute, urla e rimproveri sempre quando l’insegnante rimaneva sola con i bambini.

A marzo, dopo l’ennesimo episodio di violenza, i carabinieri della stazione di Corleone sono intervenuti allontanando la maestra dall’aula e portandola in caserma. Su ordine del giudice fu arrestata e portata ai domiciliari.

La sezione per il riesame del Tribunale penale di Palermo ha accolto il ricorso della Procura applicando la misura cautelare della sospensione dai pubblici uffici, con interdizione dalle attività connesse con l’incarico di maestra per la durata di dodici mesi, con provvedimento divenuto definitivo dopo la pronuncia della Corte di Cassazione.

“E’ ormai riconosciuto come il denominatore comune della violenza sui minori derivi da un rapporto cosciente o inconscio di strumentalizzazione del bambino, reso possibile dalla superiorità fisica o psichica dell’adulto dal quale la vita del bambino dipende. Per questo non dimentichiamo mai che Tre cose ci sono rimaste dal Paradiso: le stelle, i fiori e i bambini” (Dante Alighieri)”, ha detto il comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo Antonio Di Stasio commentando l’indagine.

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