PALERMO – Gli interessi della mafia sulla benzina, impianti manomessi e prestanome: 9 arresti e sequestri

Le mani della mafia sui distributori di carburante a Palermo. La guardia di finanza di Palermo ha scoperto un vasto sistema di frode. Nove persone sono state arrestate (per due è stato disposto il carcere per 7 i domiciliari), tra questi Cosimo Vernengo ritenuto vicino agli ambienti di cosa nostra.

I finanzieri del gruppo e del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Palermo hanno anche sequestrato 5 distributori di carburante capoluogo e notificato 13 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, 8 dei quali integrati dall’obbligo di dimora a Palermo, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale.

Gli indagati avrebbero manomesso il sistema di misurazione delle quantità erogate dai distributori di carburanti,  in modo da far apparire di aver venduto un numero di litri superiore rispetto a quello effettivamente consegnato al cliente a Palermo. Gli accertamenti dei finanzieri  hanno confermato l’esistenza di una associazione per delinquere che, attraverso la fittizia intestazione a compiacenti prestanome di una serie di distributori stradali di carburanti.

E’ stata accertata anche una frode fiscale particolarmente consistente se si pensa che sono state emesse fatture per operazioni inesistenti per quasi 38 milioni di euro e, in conseguenza, è stato causato un danno allo Stato derivante dal mancato incasso di Iva per quasi 7 milioni di euro.

Inoltre, i finanzieri hanno verificato anche una evasione delle accise dovute su carburanti e lubrificanti per circa 2,5 milioni realizzata attraverso l’alterazione dei misuratori degli impianti di distribuzione, l’importazione illecita di olio lubrificante dall’Albania e la vendita di gasolio destinato al rifornimento delle navi, che è  esente da accisa, come normale carburante.

Sono stati condotti in carcere Danilo Lazzarotto, di 35 anni di Bagheria, e Rosario Montagna, di 32 anni  di Palermo mentre sono stati posti agli arresti domiciliari Cosimo Vernengo, di 53 anni, Giorgio Vernengo, di 52 anni,  Natale Di Cristina, di 69 anni , Carmelo Munzone, di 61 anni,  Filippo Tirendi , di 74 anni, Alessandro Primo Tirendi, di 35 anni e Eugenio Barbarino, di 33 anni.

Sono stati sequestrati cinque distributori di carburanti del capoluogo: in Via Roccella 161, in Via Leonardo da Vinci n. 392, in Viale Campania, in Corso Tukory n. 169, in Via Messina Marine, n. 435.

Le indagini hanno consentito di evidenziare l’interesse di  Cosa nostra nel settore della distribuzione dei carburanti. E’ emerso il ruolo importante ricoperto da Cosimo Vernengo ritenuto un personaggio vicino a cosa nostra, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Cosimo insieme al fratello Giorgio  avrebbero gestito realmente i distributori di carburante e ideato la frode.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Palermo, hanno permesso alle fiamme gialle di denunciare 43 persone, ritenute essere in gran parte i membri di una associazione per delinquere dedita al trasferimento fraudolento di valori, alla frode in commercio, alla frode fiscale e alla commissione di altri reati. Le investigazioni hanno avuto origine da una verifica fiscale condotta nel 2013 nei confronti di uno dei distributori stradali coinvolti. I finanzieri hanno scoperto che il sistema di misurazione delle quantità erogate era stato manomesso, così da far apparire di aver venduto un numero di litri superiore rispetto a quello effettivamente consegnato al cliente.

Inoltre, è stata scoperta molta documentazione, dal cui primo esame è maturata l’idea dell’esistenza di una vera e propria “centrale” dedita alla frode in commercio di carburanti e a quella fiscale.

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