AGRIGENTO – Cemento depotenziato al S. Giovanni di Dio, Legambiente chiede di costituirsi parte civile

Ha preso il via ieri, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Chiara Minerva, il processo nei confronti di otto imputati accusati di aver perpetrato irregolarità nella costruzione dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Si tratta di Antonio Raia, 66 anni; Girolamo Traina, 65; Gerlando Spallitta, 70; Salvatore Brucculeri, 56; Fancesco Paolo Scaglione, 61; Francesco Lusco, 67; Marco Campione, 50; Angelo Alletto, 58. Gli imputati sono imprenditori e tecnici, impegnati nella costruzione del nosocomio che, secondo la Procura, venne effettuata con cemento depotenziato. I reati contestati sono di falso e truffa. L’inchiesta, che è stata coordinata dal procuratore Renato Di Natale, dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Antonella Pandolfi, nell’estate del 2009 portò anche al sequestro dell’ospedale e al relativo ordine di evacuazione, poi rientrato dopo l’intervento della Protezione civile che lo mise in sicurezza. Nel corso dell’udienza, l’associazione ambientalista Legambinente, rappresentata dall’avvocato Daniela Ciancimino, ha chiesto di potersi costituire parte civile. I difensori degli imputati si sono opposti e il giudice si è riservato di decidere. Lo farà all’udienza del prossimo 28 maggio. Il dibattimento, con l’escussione dei primi testi, comincerà l’11 giugno.

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