ARS -Sfiducia a Crocetta, test per la maggioranza

Il tentativo della maggioranza di ricompattarsi e quello dell’opposizione di acuire le crepe emerse dopo la pausa estiva. Se davvero la mozione di sfiducia a Crocetta avrà numeri scontati che mettono al riparo Palazzo d’Orleans, ecco quali sono le poste in gioco oggi all’Ars: gli equilibri che proietteranno le coalizioni verso la delicata sessione di bilancio che scatta immediatamente dopo.

La mozione di sfiducia è stata presentata dai 14 grillini. La maggioranza dovrebbe contare su almeno 48 voti su 90. Potrebbe già bastare ma la maggioranza conta anche di evidenziare spaccature nel centrodestra.
LUPO.
«La sfiducia al presidente della Regione l’ha ordinata Beppe Grillo per sconfessare il modello Sicilia e fermare il dialogo tra Crocetta ed il Movimento 5 stelle siciliano. Una mozione di sfiducia inutile che ha sottratto tempo prezioso all’Ars che deve affrontare tante emergenze e rilanciare le riforme istituzionali, economiche e sociali di cui la Sicilia ha bisogno, dalle province all’acqua pubblica». Lo ha detto il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, intervenendo oggi in aula, all’Ars. «M5S – continua Lupo – dopo avere occupato all’Ars poltrone importanti sfugge adesso, in Sicilia come a Roma, alle proprie responsabilitá, preferendo la sterile protesta alle cose concrete. I siciliani non hanno bisogno di elezioni anticipate ma di risposte. Per questo è necessario rafforzare l’azione di governo per il cambiamento. Invece di perdere tempo a discutere della sfiducia del M5S – aggiunge Lupo – avremmo dovuto occuparci delle variazioni di bilancio per assegnare nuove risorse ai comuni. È sorprendente poi che i deputati dei gruppi M5S, lista Musumeci e PdL non sono d’accordo neppure sull’interpretazione della mozione che hanno sottoscritto. È necessario – conclude – che la conferenza dei capigruppo prevista per domani stabilisca le priorità ed un intenso programma di lavoro dell’Ars».

ARDIZZONE. “Applicheremo il decreto Monti a partire dal primo gennaio del 2014 senza se e senza ma, perche’ e’ una riforma economica-sociale con grande un valore giuridico ma soprattutto etico”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea siciliana, Giovanni Ardizzone che sta presidiando la seduta fiume cominciata poco dopo mezzogiorno e ancora in corso, replicando in aula al deputato Giovanni Greco che nel suo intervento sulla mozione di sfiducia al governatore Rosario Crocetta ha criticato l’insistenza con cui proprio Ardizzone da tempo parla della necessita’ di adottare anche in Sicilia i contenuti del decreto Monti sui tagli ai costi della politica. Nei giorni scorsi la commissione spending review dell’Ars ha approvato un disegno di legge che non fa riferimento al decreto Monti e che prevede tagli orizzontali del 20 percento riducendo le indennita’ dei parlamentari regionali a 14 mila euro circa rispetto agli 11.100 euro lordi mensili del testo nazionale gia’ adottato nelle altre Regioni. Ardizzone ha già auspicato interventi correttivi al ddl che deve andare ancora in aula.

CROCETTA IN AULA CITA LA BIBBIA. Prendendo la parola in Assemblea regionale, a chiusura della discussione generale sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dai Cinquestelle, il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha esordito citando un salmo della Bibbia: “Eccomi, sia fatta la tua volontà”, indicando il Parlamento e criticando il capogruppo del M5s, Giancarlo Cancelleri, che illustrando la mozione aveva invitato il governo a farsi da parte “in nome di Dio”. “Vi chiedo di non scomodare Dio – ha detto Crocetta -. Decida il Parlamento che è sovrano”. Il governatore sta ribattendo in aula alle considerazioni fatte dai deputati dell’opposizione.

“Sono vittima di una campagna di sciacallaggio da parte dei Cinquestelle, dicono che guadagno quanto Obama, la verità è che il mio stipendio netto al mese è di 7.495 euro”. Lo ha detto il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, all’inizio della sua replica in aula sulla mozione di sfiducia presentata dai cinquestelle. Crocetta ha mostrato all’ assemblea la sua busta paga. “Col mio stipendio pago l’affitto della casa a Palermo perché non vivo nell’appartamento di servizio a Palazzo d’Orleans e mi pago personalmente anche le missioni: mi rimangono 5.500 euro”, ha aggiunto Crocetta. Oltre a parlare della sua indennità (“perché voglio chiudere una volta e per tutta questa storia”), Crocetta ha fornito al Parlamento altre cifre, per dimostrare i tagli alla spesa pubblica che ha operato. Per le spese di rappresentanza, quest’anno il governo ha previsto impegni per 43 mila euro rispetto agli 813 mila euro dell’anno scorso, al milione e 700 mila euro del 2011 e al milione e mezzo di euro del 2010. “Volete sapere quanto ho speso dei fondi riservati al presidente? Zero”, ha aggiunto il governatore, ricordando che il suo predecessore, Raffaele Lombardo, aveva speso 400 mila euro.

“Abbiamo presentato 30 denunce alle Procure siciliane. Bisogna aspettare, ma vi assicuro che quello che succederà sarà straordinario e vedrete quando qualcuno sarà arrestato. Perchè rispetto a Pasolini, io so e ho le prove”. Lo ha detto il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, che sta replicando in Assemblea regionale alla mozione di sfiducia dei Cinquestelle.

CROCETTA DIFENDE STANCHERIS. Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha difeso l’assessore al Turismo Michela Stancheris che nei giorni scorsi era stata criticata da un deputato del Pdl (Marco Falcone), durante una seduta parlamentare, per una foto che l’esponente di governo aveva inserito nel suo profilo facebook che la ritraeva con un pigiama da wonderwoman. “E’ stata attaccata – ha urlato Crocetta – mentre era negli Stati Uniti, ma non era lì per scherzo. E’ andata negli Usa per curarsi da una grave malattia”.


CROCETTA ATTACCA I 5STELLE.
“Siete diventati partitocratici come tutti gli altri, siete soltanto dei politicanti. Mi sento tradito da un movimento in cui credevo”. Così il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, si è rivolto ai banchi dove siedono i deputati cinquestelle che hanno presentato la mozione di sfiducia nei suoi confronti, in discussione all’Assemblea da oltre sei ore. “Ho operato in assoluta buona fede con i ragazzi dei cinquestelle ma quando  cominciano a ‘inciuciare’, chi è la mosca nocchiera che guida il bue ed è convinto di guadarlo?”, ha aggiunto.

PD VOTA FIDUCIA. “Il gruppo del Pd all’Ars vota compatto contro la mozione di sfiducia e dunque a sostegno dell’azione del presidente Crocetta”. Lo dice Baldo Gucciardi, presidente del gruppo Pd all’Ars, a proposito della mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Rosario Crocetta, in discussione all’Ars. “Una mozione inopportuna. Tuttavia – aggiunge – è giusto che il parlamento ascolti le ragioni delle opposizioni e di chi non sostiene l’azione del governo. Un conto è la libertà di critica e la dialettica politica che sono il sale della democrazia – aggiunge – un conto è la posizione strategica del Pd a sostegno dell’azione riformatrice del presidente Crocetta che non è in discussione”. “Le riforme avviate e quelle da portare avanti sono indispensabili per restituire slancio alla Sicilia. Oggi più che mai – conclude Gucciardi – alla vigilia dell’esame di provvedimenti urgenti, disegni di legge e della manovra finanziaria, l’azione del governo non può certo essere interrotta”.

PID VOTA LA SFIDUCIA. “Il Pid- cantiere popolare voterà la sfiducia al governatore Rosario Crocetta”. L’ha annunciato in sala stampa il capogruppo Toto Cordaro durante la pausa dei lavori parlamentari. Sono due i deputati del Pid: Toto Cordaro e Roberto Clemente.

A conclusione dell’intervento del governatore, il presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, ha sospeso la seduta per un quarto d’ora. L’aula riprenderà con le dichiarazioni di voto dei capigruppo e dei deputati dissenzienti, poi si procederà alla votazione per appello nominale. Crocetta ha parlato in aula 78 minuti, 21 dei quali dedicati a quanto guadagna e ai tagli ad alcune spese.

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