«Troppo bella», ingegnere scambiata per modella si ribella: basta stereotipi E lancia #ILookLikeAnEngineer

Isis Wenger è un ingegnere informatico di San Francisco finita, suo malgrado, al centro di una campagna social alquanto negativa. La giovane è apparsa nella campagna pubblicitaria dell’azienda in cui lavora come programmatrice, la californiana OneLogin. Ma è tanto avvenente da essere stata scambiata per una modella. Molti utenti avevano criticato l’azienda: «Perché non hanno scelto un vero ingegnere o un’impiegata invece di una modella?», sera il tenore di tanti commenti postati in Rete. A stretto giro di posta (elettronica), è arrivata la risposta di Isis, che ha denunciato sul suo blog gli stereotipi sessisti che ancora circondano la sua professione: «Come dovrebbe sembrare un’ingegnere?», si è chiesta. Per poi lanciare l’hashtag #IlookLikeAnEngineer, in breve diventato virale su Twitter, fino a coinvolgere le colleghe di Isis al Mit o alla Nasa.

Il primo agosto sul suo blog ha spiegato di essere stata chiamata di fretta, insieme a tre colleghi, per una campagna di reclutamento per la sua ditta, OneLogin. Presto fatto: una maglietta della ditta, la OneLogin, uno slogan, «La mia squadra è grande, tutti sono intelligenti, creativi e divertenti», e l’indirizzo presso cui presentare le proprie candidature. Ma ecco che sui social network sono subito partite le critiche alla giovane ingegnere: «Che campagna a casaccio, vogliono rivolgersi alle donne ma probabilmente si rivolgono soltanto agli uomini […] Mi piacerebbe sapere se gente che ha cervello trova questa frase vagamente plausibile e, in particolare, se le donne si bevono questa immagine di un ingegnere informatico», è il commento di un utente. Un altro si chiede se, per attirare delle donne, non «sarebbe stato meglio scegliere una foto con un sorriso caldo e amichevole, piuttosto che un sorrisetto sexy».

Wenger, che non ama la luce dei riflettori, ha replicato che non rappresenta le donne ingegnere perché è un individuo, così come tutte le altre donne ingegnere. «Alcuni pensano che non stia facendo “la faccia giusta”, o che non sia così che “sono le donne ingegnere”. Notizia flash: in alcun modo questo è un tentativo di applicare etichette. Letteralmente, sono IO, l’esempio di UN ingegnere a OneLogin. La pubblicità doveva essere autentica: le mie parole, la mia faccia. Per quel che mi riguarda, è così».

La campagna su Twitter #ILookLikeAnEngineer (#SembroProprioUnIngegnere) è stata cavalcata da centinaia di donne che hanno dimostrato di essere solidali con Isis. Tra le risposte, quelle arrivate dalla Nasa, dall’Mit (Massachusetts institute of Technology) o da «una dei sei responsabili del software che c’è dietro a un quarto di Internet».

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