Ad Agrigento “Sciascia l’eretico” di Cavallaro con Governale, Fava e Martelli [FOTO]

Ad Agrigento, al Consorzio Universitario, presentato il libro “Sciascia l’eretico. Storia e profezie di un siciliano scomodo”, di Felice Cavallaro, edito da Solferino. Insieme allo scrittore e giornalista del “Corriere della Sera”, sono intervenuti Claudio Martelli e Claudio Fava, ed il Generale dei Carabinieri Giuseppe Governale.

L’incontro di promozione letteraria, trenta anni dopo la scomparsa del grande scrittore Racalmutese, è stata occasione anche per un interessante dibattito sul ruolo sociale nelle opere di Sciascia. L’incontro si è aperto con i saluti del presidente, facente funzioni, del polo universitario agrigentino, Giovanni Di Maida.

A moderare il dibattito la giornalista Marida Lombardo Pijola che insieme all’allora ministro Martelli, nel luglio del 1991, erano presenti a Racalmuto in un convegno dove si chiarirono i presunti contrasti che erano sorti tra lo scrittore Leonardo Sciascia e i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, presenti anch’essi in quella occasione. 

Dopo oltre 28 anni da quell’incontro, l’ex ministro Martelli, ha ribadito che tra i magistrati e lo scrittore non ci fu un reale conflitto. “I magistrati protagonisti di quella disputa – dice Martelli – chiarirono immediatamente la loro fiducia nell’onestà intellettuale di Sciascia”.

A queste parole Felice Cavallaro ha aggiunto: “In quella circostanza fu ribadita la fiducia e la stima verso l’onesta’ intellettuale di Sciascia, semmai va detto che all’interno del Csm era in atto una guerra contro Falcone e Borsellino”.

Cosa nostra è in difficoltà rispetto al 1992, ciò si è potuto verificare grazie all’attività delle forze di Polizia e della Magistratura”. Cosi il direttore della Dia, Giuseppe Governale ad Agrigento a margine della presentazione del libro “Sciascia l’eretico ” di Felice Cavallaro.

Sull’obiettivo Matteo Messina Denaro, lo stesso Governale dice: “E’ il capo di una provincia, Cosa Nostra non rinnega mai i suoi capi però la sua valenza di carattere operativo è messa in discussione”.

Ma più che su Matteo Messina Denaro, il direttore della Dia Governale,si è voluto soffermare sui problemi reali della Sicilia che sono quelli che stanno alla base della Mafia. ” La società civile deve riappropriarsi del senso di cittadinanza, dobbiamo fare in modo che si avvicini la fine della Mafia. Palermo forse non avrà più la mafia alla gola ma con l’immondizia come siamo messi?”, ha concluso l’intervista con i giornalisti che stavano fuori ad attenderlo ,Governale.



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