Il Gip del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, rigettando le istanze della difesa, ha disposto la conferma della misura del divieto di dimora in provincia di Agrigento per Giovanni Trupiano, 60 anni, l’ex verificatore Enel finito al centro di un’inchiesta denominata “Alta tensione” e indagato per corruzione in atti contrari ai doveri d’ufficio e tentato estorsione in concorso.
L’altra figura chiave della vicenda è Domenico La Porta, 63 anni, a cui, nelle settiamane passate, il gip, in accoglimento delle istanze presentate dall’avvocato difensore, ha revocato il divieto di dimora, sostituendolo con l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria di Agrigento, con firma da apporre sui registri due volte la settimana. L’inchiesta ha portato i carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile della Città dei Templi ad indagare, su coordinamento della Procura della Repubblica, su una ventina di persone, tra loro diversi imprenditori.
Secondo le accuse i due ex verificatori Enel avrebbero chiesto soldi per “chiudere un occhio” sulle verifiche.
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