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AGRIGENTO – Bersani per Mariella Lo Bello: “la sua un’idea di democrazia e partecipazione”

Nonostante il ritardo di quasi un’ora e mezza una discreta folla ha accolto l’arrivo ad Agrigento di Pier Luigi Bersani. Il Segretario del PD, giunto per sostenere la candidatura a sindaco di Mariella Lo Bello, ha affrontato dal palco eretto a Porta di Ponte  i grandi temi della politica nazionale.

Le prime parole, però, sono state proprio per la Lo Bello: “ha una forza eccezionale come solo le donne sanno avere – dice – e può portare alla guida di Agrigento l’entusiasmo, l’esperienza, la voglia di partecipazione, l’abitudine a stare in mezzo alla gente, la sensibilità sui temi sociali e del lavoro”. “La sua è un’idea di democrazia e partecipazione – conclude – l’idea di una città che sa guardare ai bisogni veri dei cittadini”.

Le parole seguenti sono, invece, state per gli avversari di sempre: “Il Sud ha tantissime potenzialità, ma certo passare da Pindaro ad Alfano…”, dice strappando una risata alla piazza.

Il tema della crisi è pressante, date anche le ultime notizie: “Questa è una campagna difficile perché i cittadini che incontri hanno un sacco di problemi e spesso hanno le tasche piene di rabbia e di sfiducia – dice il leader del PD – Lo sentiamo. Non c’è liquidità, le piccole imprese che saltano, consumi bassi, redditi bassi, l’occupazione che non c’è per i giovani e per i meno giovani. Non vogliamo raccontare favole e sappiamo che le politiche che il governo deve fare o vuole fare creano nella testa della gente dei grandi punti interrogativi, ma noi Partito Democratico abbiamo il diritto di dire quello che va e quello che non va del governo, gli altri devono stare zitti almeno un giro perché siamo arrivati dove non dovevamo essere, così esposti alla crisi”.

La ricetta per uscirne sarebbe secondo Bersani la solidarietà: “C’è il concetto che se la Germania è più forte della Grecia, se Varese è più forte di Agrigento, chi è più debole deve cavarsela da solo – spiega – l’Europa dovrebbe essere come una mamma di famiglia che se il figlio rompe un vetro non glielo fa pagare, ma lo paga lei e poi ne discute a casa. Quella è famiglia, quella è solidarietà e dovrebbe essere così anche in Italia perché si è sempre visto che quando la forbice tra Nord e Sud si stringe il Paese è cresce”.

Se la crisi c’è, anche la politica deve fare la sua parte. “Il nostro principio è che siccome la gente tira la cinghia è giusto che la politica la tiri due volte – dice Bersani – su nostra proposta si discute in Parlamento il dimezzamento dei finanziamenti ai partiti. Ci tagliamo un braccio, ma noi comunque i soldi non li spendiamo e non li spendevamo in diamanti”. Nessun riferimento, però, al referendum con il quale, già anni fa, i cittadini italiani avevano espresso parere negativo sulle sovvenzioni ai partiti.

C’è il tempo anche di rispondere all’ “antipolitica” di Grillo. Alla sua uscita di ieri sul sistema che strozzerebbe più della mafia Bersani ribatte: “vada a dirlo sulla tomba di Pio La Torre e Rosario Di Salvo o a tutti i nostri amministratori, uomini e donne, che sono sotto minaccia della mafia e della camorra”.

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