AGRIGENTO – Emergenza rifiuti, Alongi replica a Firetto: “Ognuno si assuma le proprie responsabilità”

Riceviamo e pubblichiamo

Ognuno si assuma le proprie responsabilità.
Il comunicato stampa del Sindaco Firetto in merito allo sciopero in atto non rispecchia la verità. L’inspiegabile tentativo di ribaltare su altri la responsabilità di una decisione adottata dall’Amministrazione precedente con piena consapevolezza, non può che destare sorpresa e stupore.

Dalle riunioni effettuate in Prefettura è inequivocabilmente emerso, come dichiarato peraltro dallo stesso progettista nella stessa sede, che il costo delle 28 unità soppresse non è stato incluso nell’appalto, non per errore, ma per precisa richiesta dell’Amministrazione.
Nelle riunioni tenutesi in Prefettura, va precisato, che tra i i soggetti invitati a trovare una soluzione c’era anche il Comune, e non solo le imprese e le Organizzazioni Sindacali, come si cerca di far credere.

Il Sig. Sindaco, inoltre, per onestà intellettuale, ha il dovere di comunicare alla cittadinanza che l’impegno assunto dalle ditte circa la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionale era preceduto in capitolato dall’affermazione che “i costi dei lavoratori in argomento erano stati previsti nell’importo in appalto”, circostanza confermata anche a seguito di richiesta da parte di una impresa partecipante, prima della gara.
In conclusione, appare veramente strano che in una vertenza nella quale è in gioco la sopravvivenza di 28 famiglie agrigentine il Sindaco si tiri indietro con motivazioni pretestuose e prive di qualsiasi fondamento; comportamenti che non possono produrre altro che un inasprimento tra i lavoratori, nella già infuocata situazione.

Ci auguriamo che queste dichiarazioni non producano iniziative irresponsabili, che possano mettere a rischio l’incolumità fisica dei rappresentanti delle imprese.
Così come il Sindaco Firetto auspichiamo che la Prefettura adotti gli Atti conseguenti.

Giancarlo Alongi – ISEDA srl – capogruppo Raggruppamento Temporaneo di Imprese.

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *