AGRIGENTO – Emergenza rifiuti, Arnone : “Il Prefetto dov’ é ?”

Emergenza rifiuti, ruolo e responsabilita’ della Prefettura. L’ ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone, ha convocato una conferenza stampa sabato prossimo, 15 settembre, ad Agrigento, presso il proprio studio legale, in via Minerva 5. Arnone, in sintesi, si dichiara sconcertato e preoccupato dall’ assoluto silenzio e mancanza di iniziativa del Prefetto in riferimento all’attuale emergenza rifiuti, ed invoca una ispezione presso la Prefettura di Agrigento. Arnone stigmatizza allo stesso modo il silenzio della deputazione agrigentina regionale e nazionale.
Ecco il testo integrale della lettera di Arnone :

“Penso che il migliore dei magistrati italiani sia una donna, i migliori ministri di questo Governo siano donne, ma con tutta franchezza penso che il peggiore dei Prefetti che questa città abbia avuto da quando mi occupo di amministrarla, sia l’attuale, la dottoressa Ferrandino. Si tratta dell’ennesimo pessimo regalo che l’ex ministro Angelino Alfano ha fatto alla sua città.
La città è piena di rifiuti, gli operai digiunano, i turisti scappano e il Prefetto dov’è? Cosa fa?
E’ tempo che il Ministero invii un’ispezione presso la Prefettura di Agrigento: scandaloso il silenzio della deputazione nazionale e regionale
E nei prossimi giorni parleremo dello scandalo delle certificazioni antimafia, che stanno mettendo in ginocchio un’intera provincia, affamando migliaia di famiglie.”

Vi è quella nota freddura che potremmo, con sarcasmo, applicare al ruolo disastroso che sta coltivando meticolosamente l’attuale Prefetto, in danno alla qualità della vita e all’economia dell’intera Provincia.
Purtroppo la terra agrigentina non dispone di parlamentari, ovvero di eletti dal popolo in grado di parlare e di battersi nell’interesse dei cittadini, dispone di una manica di ignoranti e di “scularinati”, bravi soltanto a far clientela, inciuci e imbrogli di vario tipo, e bravissimi a incassare e spendere gettoni e indennità.
La miglior riprova è il totale silenzio della deputazione regionale e nazionale di fronte alla netta incapacità del Prefetto di Agrigento ad avere un qualsivoglia ruolo per la risoluzione dei problemi della nostra Città e dell’intera Provincia.
I Prefetti che hanno preceduto l’attuale, penso a gente di enorme valore come Ciro Lo Mastro, Giosuè Marino, Postiglione e gli altri avrebbero già affrontato “per le corna” il problema. Avrebbero messo all’angolo, piegandoli, i sindaci inadempienti che non versano le somme necessarie a pagare le aziende e gli operai, e avrebbero anche offerto una risposta, mediante la precettazione, agli enormi problemi igienico – sanitari dei nostri Comuni.
La freddura cui facevo riferimento è quella che così recita: “Bussarono alla porta, aprii e non vi era nessuno. Entrò il Prefetto Ferrandino”. Si, lo Stato in cui versa questa Provincia rende obbligatorio a chi la ama ricordare al Prefetto che fare il Prefetto di Agrigento non è obbligatorio. Ed è ormai tempo che anche ai Prefetti si applichino le regole della responsabilità e, se il caso, della rimozione e del licenziamento.
Se la grinta di Marchionne piace e la si ritiene valida per gli operai della FIAT, a maggior ragione i medesimi principi vanno applicati per i “pezzi grossi”, che hanno enormi responsabilità.
Ma questa della incapacità ad affrontare l’enorme problema dei rifiuti è solo una “perla” del curriculum dell’attuale gestione della Prefettura: nei prossimi giorni io, che da venti e più anni sono impegnato contro la mafia, nelle piazze, nelle Istituzioni e nei Tribunali, io, Giuseppe Arnone – che sono pure citato in un certo modo nei verbali dei pentiti di mafia – dirò cosa penso della insensata e devastante gestione delle certificazioni antimafia da parte della Prefettura di Agrigento.
E si tratta di questioni che, a questo punto, meritano una ispezione ministeriale rispetto all’intero quadro.
Sui temi dei rifiuti, sabato 15 settembre prossimo, alle ore 11,00, incontrerò i giornalisti presso il mio studio professionale, in via Minerva, 5.
Agrigento, 12 settembre 2012
Avv. Giuseppe Arnone

 

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