AGRIGENTO – Imbrattati i manifesti di Marcolin

Ad Agrigento sono stati imbrattati alcuni manifesti murali affissi dal candidato sindaco della Lega nazionale, Marco Marcolin, tramite cui lo stesso deputato veneto ha augurato buone feste ai cittadini agrigentini. Sui manifesti sfregiati è stato scritto : “Non dimentichiamo chi siete”. Evidentemente il messaggio si riferisce alle ricorrenti espressioni contro i meridionali usate nel passato dai leghisti.

Il deputato veneto della Lega nazionale, Marco Marcolin, candidato sindaco ad Agrigento, interviene a seguito dell’ imbratto teppistico di alcuni sui manifesti murali affissi ad Agrigento e afferma : “Ho visto con enorme dispiacere i miei cartelloni imbrattati e coloriti di frasi poco ortodosse. L’affissione del manifesto augurale voleva essere semplicemente un pensiero rivolto a tutti gli agrigentini in occasione delle festività appena trascorse. L’avere imbrattato la mia foto da parte di qualche losco personaggio non mi fa perdere d’animo, anzi mi rafforza e nello stesso tempo conferma che la strada da me intrapresa sia quella giusta. Ricordare frasi o episodi passati nel tempo, e che vedono la mia totale condanna di un vecchio e squallido modo di fare politica, non fa bene a nessuno. Oggi si guardano soltanto i contenuti di un progetto e non le beghe personali, avariate dal tempo e che vedono la mia principale condanna. Azioni di questo tipo fanno disonore soltanto a chi le ha compiute e che oggi, qualcuno e per comodità politica, vorrebbe tirare fuori per colpire l’avversario di turno. Le molte telefonate di stima e di affetto che ho ricevuto per l’increscioso episodio mi danno una forza ancora superiore rispetto a quella fino ad oggi profusa e mi incoraggiano a proseguire sulla linea già tracciata. Questo gesto fa capire che la mia candidatura non ha legami con il vecchio sistema politico, lontano da logiche spartitorie e che proprio recentemente ho chiarito a tutti gli agrigentini. Ritengo di sentirmi una persona libera e di potere agire nell’interesse di tutti gli agrigentini”.

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