AGRIGENTO – Inchiesta “carte di credito clonate”, i particolari

Decine e decine di operazioni fraudolente grazie alle clonazioni di carte di credito. Promotore di tutto ciò sarebbe stato Elio Magrì, 50 anni, di Agrigento, finito agli arresti domiciliari. L’obbligo di dimora è stato disposto per l’avvocato Fabio Caruselli, 65 anni, di Agrigento, Tommaso Savasta, 36 anni, di Catania e Valerio Guerra Ariel de Jesus, 33 anni della Repubblica Dominicana. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento, condotta in campo dagli agenti della Squadra Mobile e dal personale della Polizia Postale ha sviluppato un giro illecito di denaro enorme. Le truffe compiute o tentate sono state centinaia ed hanno avuto come scenario territoriale le province di Agrigento, Catania, Caltanissetta e Trapani. Vittime una infinità di commercianti e titolari di distributori di carburanti, ma anche ristoranti, tra cui il “Piper” e “Il Molo” a San Leone, il “Re Noir” di Catania; negozi di abbigliamento “Giorgia & Johns”, “Prima donna collezioni”, “Riga moda in Barba” di Favara, Histoire d’or srl, “Tata Italia”  e “l’Occhiale” di Catania; “Papino Expert”, “Punto Wind”, supermercati come “Paghi poco”, “Sidis”, “Erre” di Agrigento, e inoltre, “Natì Calzature”, “Bruno Euronics”, “Decathlon Italia”, “Eb games” e “Superstore Sidis”; gioiellerie di via Atenea ad Agrigento e a Licata; un lungo elenco di distributori di benzina, tra cui ad Agrigento, due appartenenti alla ditta “Nuara”, e poi ancora “Euronics”, “Marigè” il negozio “Obj”, il bar “Agorà”, la ditta “Brucceri edilizia” di Agrigento, “Mediaworld”; grandi centri commerciali come quelli di “San Giorgio” di Licata, “Auchan” “Porte di Catania”,  “Auchan S.G. all’Arena”, “Il Casale “ di San Cataldo (Cl), “Etnapolis” di Catania, le “Vigne” di Castrofilippo, “Centro Commerciale” di Castelvetrano.

Altre 5 persone sono state sottoposte ad indagine ma non raggiunte da misure cautelari. Elio Magrì e altri due indagati rispondono anche di detenzione e spaccio di cocaina. Le intercettazioni, tra videocamere e cimici, hanno testimoniato come sia stato fiorente il mercato dello spaccio e anche il consumo della cocaina, sniffata in diretta, sotto gli occhi e gli obiettivi delle telecamere dei poliziotti della Squadra Mobile e della Polizia postale della Questura di Agrigento. Sono molto conosciute ad Agrigento le persone che si sarebbero rivolte ad Elio Magrì per acquistare la cocaina. La presunta banda che è stata inchiodata ad Agrigento dai poliziotti e dai magistrati è solo una ramificazione di una organizzazione criminale ovviamente più ampia che opera all’estero.

 

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