AGRIGENTO – “La più bella città dei… bambini. Una pozione magica”, a cura di Dario Orphée

Si è svolta nella mattinata del 15 dicembre, presso la Galleria Cannameli, nel quartiere “via Gallo”, il progetto/esperimento intitolato “La più bella città dei… bambini. Una pozione magica”, a cura di Dario Orphée, inserita nell’ambito delle iniziative natalizie “Merry Christmas via Vallicaldi”.

«Il senso dell’esperimento/progetto artistico -spiega il critico Dario Orphée- è molto semplice, e parte dalla speranza di mutare, ad Agrigento, il gusto culturale, rendendolo differente da quello che ha accompagnato la città fino a oggi, imbruttita da poteri oscuri, inettitudine e cemento. Per farlo, è stato modificato uno dei versi più conosciuti di Pindaro, recitato dagli agrigentini quasi a renderlo nullo, sostituendo “mortali” con “bambini”, dunque coloro che si sono affacciati da poco all’esistenza, chiedendo a due classi di quinta elementare di una popolosa periferia, il “De Cosmi” del Villaggio Mosè, di rappresentare con dei disegni la città in cui vivono. I risultati di questo esperimento/progetto, ovvero le opere artistiche dei bambini, ingredienti alchemici per una “pozione magica”, sono state esposte nella Galleria Cannameli e fruite dagli autori. Tali opere devono essere interpretate quali analisi della città di Agrigento, mediate da sentimenti di esseri umani suscettibili alla generalizzazione, in grado di vedere oltre, e cioè non ancora inclini alla deformazione o, peggio, alla superficialità tipica degli adulti. Il progetto si amplierà ad altre scuole, sempre della periferia, e continuerà nel tempo, costituendo una sorta di “museo di carta” sul quale inizieranno degli studi di estetica pedagogica».

Entusiasti il preside e le maestre della “De Cosmi”: «Abbiamo accolto con interesse la proposta di Dario Oprhée, che ha coinvolto le quinte classi del nostro plesso. È nostra convinzione che la scuola migliori la sua offerta quando si apre al territorio e collabora con le realtà che in esso operano. Partendo dagli spunti proposti dal critico Dario Orphée, è stato semplice spiegare agli alunni l’importanza della valorizzazione di questa parte della città abbandonata all’incuria e al degrado, sottolineando altresì la differenza tra speculazione edilizie e recupero nel rispetto dei materiali e dell’architettura preesistente. Semplice perché i bambini sono, per definizione, molto sensibili al bello, il loro sguardo è molto più attento e consapevole di quello adulto. Speriamo non perdano questa purezza e che riprendano questa parte di città, la quale potrebbe essere fulcro delle attività, dell’economia, dell’arte e della cultura agrigentine, e che, invece, ad oggi, non è né centro né periferia».

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