AGRIGENTO L’Avv. Arnone ha risposto alle domande, il Gip deciderà a ore

Il Gip Francesco Provenzano si è riservato sia sulla convalida dell’arresto, che sulla misura cautelare da applicare.

Si è concluso l’interrogatorio di Giuseppe Arnone, avvocato, ambientalista e politico di Sinistra, arrestato sabato per estorsione.

La Procura aveva chiesto la custodia cautelare ai domiciliari. Arnone, assistito dagli avvocati Arnaldo Faro e Camelita Danile, ha parlato ed ha cercato di fare chiarezza sulla sua posizione.

Arnone avrebbe ribadito – esattamente per come è stato scritto nella memoria difensiva – d’aver incontrato l’avvocato Picone “esclusivamente per fini di natura professionale, nell’interesse della propria cliente da cui aveva ricevuto mandato”. Arnone avrebbe dunque spiegato il perché dell’invio delle “Pec”, ribadendo d’aver incassato i 14 mila euro proprio per l’accordo transattivo al quale hanno lavorato anche diversi legali. “Accordo – che a detta della difesa di Arnone – era stata la stessa avvocatessa Picone a sollecitare”. E nell’accordo Arnone prometteva di “non dare clamore mediatico alla vicenda giudiziaria che vede Picone imputata – per come la stessa Procura ha ricostruito il giorno dell’arresto – per irregolarità nei confronti della donna, successivamente assistita da Arnone”.

L’inchiesta, coordinata dal capo dell’ ufficio Luigi Patronaggio, è condotta dai pm Carlo Cinque e Alessandro Macaluso. 

 

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