AGRIGENTO – Nomine illegittime all’Asi , chieste le prime condanne

Il Gup di Agrigento Stefano Zammuto il 16 luglio prossimo pronuncerà la sentenza  del processo che vede imputati col rito abbreviato sindaci (o ex) e non accusati di aver nominato illegittimamente membri del consiglio generale del Consorzio Asi.

Ad occuparsi di sviluppo industriale del territorio erano stati chiamati agenti di polizia penitenziaria, maestri e bidelli, a quanto pare perché avrebbero potuto usufruire, ricoprendo questa carica pubblica, del trasferimento dal nord al sud. Così la storia dopo che fu rivelata da comunicalo.it balzo sul Corriere della Sera in prima pagina. Poi partì la denuncia di Confindustria, un’interrogazione parlamentare del senatore Giambrone di Italia dei valori indirizzata all’allora ministro della Giustizia Angelino Alfano e quindi l’inchiesta giunta ora in udienza preliminare.

Il pubblico ministero Giacomo Forte ha già chiesto adesso nove condanne (dai 7 ai 9 mesi di reclusione) per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato e ha insistito per la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di tutti gli altri.

Si tratta di Paolo Pilato, sindaco di Grotte, Cosimo Piro, ex sindaco di Cattolica Eraclea, Salvatore Lo Dico, sindaco di Joppolo, Calogero Morgante, ex assessore di Racalmuto, Armando Savarino, sindaco di Ravanusa, Emilio Militello, sindaco di Santa Elisabetta; e Alfonso Tedesco, ex sindaco di Aragona. Gli amministratori sono accusati di abuso di ufficio per avere nominato, sostiene la Procura, consiglieri che non possedevano i requisiti. A giudizio anche i designati: Maria Campanella, Anthony Lauricella, Giuseppe Cacciatore, Vincenzo Gagliardo, Vincenzo Randisi, Giuseppa Maria Francesca Gulisano, Carmela Di Marco, Giuseppina Brucculeri, Luigi Di Vincenzo, Stefano Marsiglia, Carmelo Zambito e Massimo Parisi. A loro la Procura contesta anche il falso per avere attestato contrariamente al vero di possedere i requisiti per essere nominati.

Il pm ha chiesto 9 mesi di reclusione per Cacciatore, Gagliardo, Randisi, Di Marco, Brucculeri, Gulisano e Parisi. Sette mesi sono stati proposti per Lo Dico e Morgante. Confindustria si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Scozzari.

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