Dopo otto anni, 2920 giorni di chiusura al culto e alla fruizione integrale dei turisti , oggi 22 febbraio, festa della cattedra di San Pietro, si riapre al culto la cattedrale di Agrigento. Un percorso, un cammino faticoso, che ha visto contrapporsi visioni, anche tecniche sulla cattedrale. La Cattedrale torna fruibile con la sua millenaria storia pronta ad accogliere fedeli e turisti. La comunità diocesana in tutti questi anni è stata privata del simbolo della cattedra e ha sentito e sente profondamente tale privazione.
Le celebrazioni diocesane presiedute dal vescovo sono state celebrate in diverse chiese, facendo perdere alla comunità il punto di riferimento più importante, la Cattedrale quale segno di unita del popolo di Dio radunata attorno al suo vescovo. La comunità civile, invece, ha vissuto la chiusura della Cattedrale come una separazione poiché non ha avuto più un punto di riferimento cittadino.
Restituire la Cattedrale alla piena
fruibilità e riaprirla al culto avrà un rilevante impatto spirituale,
ecclesiale, sociale, culturale ed economico per il territorio essendo il
maggior monumento della Città. «La riapertura della Cattedrale di San Gerlando
dopo otto anni è un grande traguardo, frutto anche di un nostro impegno sin
dall’inizio del mandato, sbloccando procedure che risultavano ingolfate e che
impedivano di metterla in sicurezza. Ci siamo sentiti mossi da un forte senso
del dovere e da un profondo rispetto per l’intera comunità agrigentina insieme
alla quale oggi possiamo festeggiare». dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello
Musumeci. «Il contributo finanziario
della Regione, che ammonta a 800 mila euro – è stato determinante così come è
stato, e continua a essere fondamentale il ruolo del Genio civile e dell’Ufficio
contro il dissesto idrogeologico tuttora impegnati nelle procedure per fare
partire i lavori che serviranno a stabilizzare il versante sul quale sorge. Un
intervento, questo, indispensabile per scongiurare il ripetersi di una
situazione di allarme come quella che ha costretto i cittadini di Agrigento a
rinunciare al principale tempio sacro
per tanto tempo».
E Musumeci, in qualità di commissario contro il dissesto idrogeologico
nell’Isola, annuncia anche il via libera al contratto con la ditta che, per 425
milioni di euro, si è aggiudicata, dopo le verifiche del Rup Duilio Alongi,
l’appalto per l’elaborazione del progetto esecutivo dell’intervento sul colle.
Si tratta della Technital di Verona che avrà novanta giorni di tempo a
disposizione. Acquisito il progetto, la Struttura commissariale potrà mandare in gara i
lavori di consolidamento.
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