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AGRIGENTO – Operazione “Bazar”, eseguite 16 misure cautelari[VIDEO]

Brillante operazione antidroga della Squadra mobile di Agrigento. I poliziotti, capitanati da Corrado Empoli, hanno eseguito 16 misure cautelari. Si tratta di 14 extracomunitari, un albanese e un favarese. Gli indagati avrebbero gestito il mercato dello spaccio di sostanze stupefacenti ad Agrigento, tra San Leone e Porta di Ponte, all’ ingresso di via Atenea, luoghi che sarebbero assurti a bazar della droga, ecco perche’ il titolo Bazar al blitz. L’ inchiesta della Squadra mobile e’ stata coordinata dalla Procura di Agrigento tramite il sostituto, Andrea Bianchi . Sono stati arrestati in carcere i tunisini Haitham Aidi, Faouzi Toumi, Zied Ferchichi, poi l’albanese Emilian Borici, e il favarese Giuseppe Bellavia. Agli arresti domiciliari e’ stato ristretto il marocchino Abdelkrim Touile. Altri sei destinatari di misura cautelare, tutti extracomunitari, sono ricercati. E l’ obbligo di dimora e’ stato imposto a due marocchini e ad altri due tunisini.

I destinatari delle misure cautelari sono tutti indagati, ad eccezione di uno, del reato di spaccio continuato di sostanze stupefacenti, del tipo hashish, eroina e metadone. Le indagini sono state avviate dalla Squadra Mobile di Agrigento, inizialmente con metodi tradizionali, dall’inverno del 2010, periodo in cui alcuni degli indagati avevano avviato una fiorente attività di spaccio in zone ad alta frequentazione di Agrigento, Licata e Favara. Ad Agrigento, gli indagati avevano intrapreso una sistematica attività di spaccio di stupefacenti presso la Piazzetta San Francesco e in piazza Marconi della stazione centrale per poi, nel periodo estivo, spostarsi all’interno della villa Pertini di San Leone. Un vero e proprio bazar, gestito prevalentemente da singoli soggetti di origine araba, ove gli assuntori potevano acquistare una variegata tipologia di stupefacenti, che venivano venduti in zone centrali di Agrigento, con totale disinvoltura, quasi come all’interno di uno dei tradizionali mercati arabi, generando un gravissimo allarme sociale presso l’intera comunità agrigentina. Nel corso dell’attività investigativa, si è fatto luce su un filone d’indagine che riconduceva a Favara, comune nel quale è stato arrestato Giuseppe Bellavia. Le indagini hanno permesso di certificare numerosissimi episodi di spaccio, che hanno determinato il Gip del Tribunale di Agrigento ad emettere le misure cautelari.

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