La Guardia di finanza di Agrigento ha eseguito una raffica di provvedimento di cattura disposti dal Gip del Tribunale, Franco Provenzano su richiesta della Procura di Agrigento, pubblico ministero Andrea Maggioni, riguardanti imprenditori e pubblici funzionari.
L’accusa principale contestata è di corruzione. Alcuni arresti riguardano numerosi imprenditori agrigentini, favaresi, di Licata. Sono 15 le misure custodiali e interdittive nei confronti di 15 residenti della provincia di Agrigento e Palermo.
Tutto ruota attorno all’Irfis, Finanziaria per lo Sviluppo della Sicilia S.p.A., società finanziaria per il mediocredito con sede a Palermo, con un solo azionista: la Regione Siciliana. L’accesso al credito senza i requisiti dovuti e pagamento di mazzette hanno dato origine a questa operazione . Sono stati arrestati: Paolo Minafò di Palermo e il favarese Antonio Vetro, vecchia conoscenza della Guardia di finanza, entrambi finiti nel carcere Petrusa. Agli arresti domiciliari sono finiti: Angelo Incorvaia, Valerio Peritore di Licata; Patrizia Michela Cristofalo, Nicola Galizzi ed Ettore Calamaio. Obbligo di dimora per il favarese Antonio Milioti; Sebastiano Caizza di Campobello di Licata; Angelo Sanfilippo di Canicattì; Calogero Curto Pelle di Canicattì e Gerlando Raimondo Lorenzano di Aragona.
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