AGRIGENTO – Operazione “piazza pulita”,droga a scuola e negli happy hour[VD TG 1][VD TG2]

“Piazza Pulita” nel centro storico di Agrigento. E’ questo il nome dato all’operazione.

Una cellula straniera violenta, spregiudicata e dedita allo spaccio a cielo aperto nel pieno centro di Agrigento è stata smantellata da un’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale agli ordini del colonnello Giovanni Pellegrino. Il bilancio è di una decina di arresti tra nigeriani e gambiani e altrettante perquisizioni condotte da oltre cento militari impegnati sul campo. Sequestrato anche un quantitativo di hashish e marijuana.

Setacciate case, rifugi, bettole del centro storico anche grazie all’impiego di unità cinofile e perfino un elicottero. Le telecamere dei carabinieri hanno filmato momenti di nuda e cruda violenza accompagnata da una fiorente attività di spaccio a cielo aperto davanti le scuole così come nei luoghi della movida.  Il blitz denominato “Piazza Pulita”si è concentrato su quello che è stato ritenuto, e da tempo ormai, il quartier generale dello spaccio di hashish e marijuana. Fra piazza Ravanusella e il salotto buono della via Atenea, passando per le vie Vallicaldi, Cannameli, Gallo e Boccerie, scorrono “fiumi” di droga. Il giro di affari complessivo registrato nel corso dell’intera operazione è stato stimato in oltre 150 mila euro, se si considera che ogni giorno aveva luogo una media di 40 scambi di stupefacente, per oltre 120 grammi di roba smerciata e con un guadagno medio di oltre 600 euro per ogni giornata lavorativa.

L’operazione si inserisce in un contesto divenuto molto aspro negli ultimi tempi soprattutto nelle zone del centro storico: nelle settimane scorse diverse erano state le denunce sia della comunità senegalese, da sempre attiva ed operosa nella Città dei Templi, ma anche degli stessi residenti agrigentini che lamentavano un degrado dovuto alla sempre più spregiudicata attività di spaccio. 

Gli arresti sono stati eseguiti sulla base di un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento. La banda agiva con grande violenza, tant’è che le telecamere dei Carabinieri, in più occasioni, hanno potuto filmare gli spacciatori anche mentre spaccavano bottiglie di vetro in testa ai giovani clienti.

I fermati sono 4 gambiani, un nigeriano e una donna con passaporto italiano ma proveniente dal Belgio. La donna è stata ritenuta complice della presunta organizzazione. Le catture sono state effettuate quasi tutte ad Agrigento. Una sola a Palermo. Perquisiti anche gli edifici diroccati e abbandonati che venivano utilizzati dai pusher per nascondere la droga. L’accusa è di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver dato luogo alle cessioni anche nei confronti di minorenni. 

 Inquietante il dato che è emerso durante le investigazioni: 32 i segnalati alla Prefettura per uso di sostanze stupefacenti, la gran parte dei quali erano minorenni ed alcuni addirittura sedicenni. Il controllo dei numerosissimi giovani che, all’uscita di scuola o prima di andare a fare l’aperitivo, si avventuravano volutamente tra i vicoli per acquistare le dosi di “roba” ha costituito – per carabinieri e Procura – un prezioso riscontro dell’attività di spaccio in corso. I carabinieri – era l’ottobre dello scorso anno – hanno iniziato a pedinare i sospettati.

A metà dello scorso marzo, il prefetto di Agrigento Dario Caputo convocò un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Un comitato urgente perché poche ore prima c’era stato il ferimento di due senegalesi. I senegalesi si erano, di fatto, opposti allo spaccio della “roba” a pochi passi dalle loro case. 

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