AGRIGENTO – Operazione “Stop&Go”, i dettagli [Vd Tg1][Vd Tg2]

Ventidue persone denunciate e un sequestro che ha interessato mezzi – tredici in tutto – e la vasta area di 1500 metri quadrati proprio alle porte di Porto Empedocle seppur non nel centro abitato: è questo il bilancio dell’operazione “Stop&Go”, condotta dai carabinieri della Compagnia di Agrigento e della stazione di Porto Empedocle, su coordinamento della Procura di Agrigento con i sostituti procuratori Paola Vetro e Alessandra Russo.  

A distanza di un anno da un analogo blitz i carabinieri tornano nuovamente a torchiare i cosiddetti “inquinatori seriali”. Delle ventidue persone denunciate, principalmente commercianti e ambulanti nell’ambito del mercato ittico, molti erano anche recidivi oltre che abusivi. E si scaricava di tutto: dai rifiuti solidi a quelli speciali che rappresentano un pericolo per la terra e per la salute degli abitanti. Per questo motivo sono intervenuti anche i tecnici dell’Arpa che hanno provveduto ad effettuare rilievi con risultati, purtroppo, inquietanti. 

Stop&Go perchè, come si vede dalle immagini delle quattro telecamere istallate dai militari nella zona, chi entrava in azione faceva qualcosa di molto simile ad un pit-stop automobilistico: parcheggiare, lanciare, a volte bruciare, e scappare. 

Importante, per evitare la continuazione del reato, è stato anche il sequestro di ben tredici mezzi utilizzati dai lanciatori seriali per un valore di 300 mila euro. Ben 14 mila euro, invece, l’importo delle sanzioni elevate nei confronti delle ventidue persone. Numeri imponenti che, se da un lato sottolineano il buon operato di magistratura e carabinieri, dall’altro lasciano presagire una pratica ben diffusa e radicata non solo nel territorio di Porto Empedocle ma, e lo testimoniano i diversi sequestri di discariche, anche nel resto della provincia. 

A margine della conferenza stampa il tenente colonnello Rodrigo Micucci, il capitano Luigi Garrì, il maresciallo Igor Sistilli e il pm Paola Vetro hanno voluto lanciare un appello nei confronti dei cittadini invitandoli a farsi avanti e denunciare e segnalare episodi del genere. “Ogni segnalazione, anche la più banale, può essere oggetto di riscontro delle nostro indagini” 

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