AGRIGENTO – Pd, fuga dal partito: lascia Lorenzo Airò

Dichiarazione di Lorenzo Airò, ex sindaco di Favara,

Dopo mesi di riflessivo silenzio, né distaccato né disinteressato, ma di attesa. Attesa di un partito normale, in grado di sviluppare la democrazia interna con regole  certe, aperture,  coinvolgimenti,  confronti,  concertazioni,  in grado di  collegarsi con i territori, cooptare e valorizzare giovani energie, esercitare un ruolo di proposizione e di iniziativa per lo sviluppo della nostra Provincia.

Tutto ciò è un lontano e vago ricordo. Le mediazioni delle componenti interne del partito, hanno ormai il sapore di accordi di potere di un gruppo oligarchico, autoreferenziale e che sa guardarsi solo allo specchio.

Oggi mi sento lontano e distaccato  da un gruppo dirigente, a mio avviso, delegittimato.  Deluso e amareggiato dalle  diverse “Aree” politiche interne, che molto spesso rinunciando al ruolo proprio della politica,  nell’esercizio del mantenimento delle leadership,  si ritrovano, preminentemente impegnate, a perseguire spicciole  e anacronistiche clientele.

Per queste ragioni e per altre che dettaglierò nei prossimi giorni, rendo noto, ufficializzandolo,  un divorzio che da un po’ di tempo era di fatto.

Ma voglio precisare che la rottura riguarda esclusivamente il gruppo dirigente provinciale e non il PD.

Il Partito Democratico resta il mio esclusivo riferimento politico, anche se il gruppo dirigente provinciale ha disatteso tutte le aspettative e le speranze di dar vita, a livello locale, ad un grande partito riformista, frutto  dell’incontro della migliore tradizione cattolica con l’area progressista e capace di dare ampia rappresentanza alle diverse categorie sociali e di produrre delle politiche virtuose ed  efficaci.

Contestualmente a questo mio primo atto, voglio riprendere e rinnovare il mio forte impegno  in politica, con forme e strumenti innovativi, in grado di collegarsi, in un periodo di disorientamento, di precarietà diffusa, di incertezza e di paure,  con le aspettative e i bisogni dei cittadini.

Voglio impegnarmi per questa provincia  dalle mille contraddizioni, ma sopratutto per Favara, la mia città, dopo che nella tornata elettorale estiva, il PD ha ottenuto il risultato più disastroso di sempre, che qualcuno ha voluto e forse ha scientificamente programmato.

 

REPLICA ESECUTIVO PD – Se le motivazioni di tale scelta sono quelle riportate nella sua dichiarazione, possiamo affermare serenamente che gli auspici, da lui indicati, di un “partito normale in grado di sviluppare la democrazia interna con regole certe, aperture, coinvolgimenti, confronti, concertazioni, in grado di collegarsi con i territori, valorizzare giovani energie, esercitare un ruolo di proposizione e di iniziativa
per lo sviluppo della nostra provincia” sono i nostri propositi operativi attuali la cui concretizzazione necessita e richiede lo sforzo collettivo di quanti continuano a riconoscersi nel Partito Democratico.
Quindi la sua decisione maturata dopo “una attesa”, in ogni caso incomprensibile in chi si ritiene dirigente politico, appare intempestiva poichè collocata in un momento di rilancio dell’attività organizzativa e politica del nostro partito a Favara ed in provincia
di Agrigento.
Nelle ultime settimane abbiamo tenuto importanti appuntamenti sulla questione dei Centri Storici, sulla conferenza programmatica, sulle
prossime elezioni amministrative, sui rifiuti e i costi di gestione degli ATO, sulla riorganizzazione del partito nei territori.
Lorenzo Airò sa bene che qualsivoglia conquista di maggiori spazi di democrazia e di partecipazione sono il risultato di acquisizioni
graduali frutto della “virtuosa” volontà di esserci, al di là dieventuali ruoli formali.
Vogliamo, comunque, raccogliere in positivo la “pars contruens” del suo rinnovato intendimento di voler continuare ad impegnarsi “per
questa provincia dalle mille contraddizioni e per Favara”, confidando in una ulteriore riflessione idonea a suggerirgli di
continuare il suo impegno con noi e con il Partito Democratico che continua ad essere il suo “esclusivo riferimento politico”.

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