AGRIGENTO – Probabile focolaio in ospedale tra medici, personale e pazienti

Cresce l’allarme Covid in provincia di Agrigento, come del resto in tutta la Sicilia, dopo che, solo ieri, si sono addirittura registrati oltre 1600 nuovi casi. Nell’Agrigentino i casi segnalati dall’Asp sono 56 con quasi 900 persone attualmente positive tra i ricoverati e quelli in isolamento domiciliare. Ma va detto che c’è anche un numero estremamente basso di tamponi: solo 229 (dato Asp) sugli oltre 9000 processati in tutta la Sicilia (dato della Regione). E tra i 229 il rapporto tra casi positivi sui test processati è prossimo al 25%, una percentuale altissima e di gran lunga più alta della media regionale che si attesta intorno al 14%.

Ma in queste ore rischia di esplodere il ”bubbone” dell’ospedale San Giovanni di Dio dove – ma dall’Asp si attendono conferme o precisazioni – ci sarebbe un aumento vertiginoso di casi anche tra medici, personale infermieristico e pazienti a causa di una “pericolosa commistione tra reparti Covid e non Covid”. Il problema è noto: anziché realizzare, come si era pensato di fare mesi fa, una sola struttura covid in provincia di Agrigento all’ospedale Parlapiano di Ribera, si è scelto di riservare posto covid in tutti gli ospedali del territorio. Che non ci fossero dei contagi era quindi pressoché impossibile. La “contabilità” dice che ci sono almeno sette positivi in Medicina, due infermiere positive al Pronto Soccorso (ma altri parlano di sei o 7 casi), tre positivi, contagiati all’interno del reparto, in Cardiologia e uno in Lungodegenza. Altri casi casi, senza specificare però il numero, si sono verificati in ortopedia ed nel laboratorio di analisi. La tensione tra il personale è dunque piuttosto alta e pure gli stessi responsabili delle Unità operative, raccogliendo il disagio dei propri collaboratori, hanno fatto presente ai vertici dell’Azienda la situazione.

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