AGRIGENTO – Processo d’appello “La carica delle 104”: 5 condanne e 2 assoluzioni
I giudici della prima sezione penale della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, hanno emesso sentenza di condanna per 5 imputati e di assoluzione per 2 nel processo scaturito dall’inchiesta «La carica delle 104» che ha sgominato una presunta «fabbrica» di falsi invalidi nell’Agrigentino. Fra gli imputati, uno ha beneficiato della prescrizione mentre un’anziana paziente, accusata di avere «comprato» un falso certificato, è morta prima della sentenza.
Le indagini della Digos della Questura avevano mostrato le immagini delle telecamere che hanno filmato le scene degli arrivi, per la visita davanti alla commissione, in ambulanza e barella, salvo poi scendere a piedi, convinti di non essere visti. In questo troncone erano imputati in 9 (un medico e 8 pazienti) che avrebbero rilasciato e utilizzato dei falsi certificati che attestavano patologie inesistenti ottenere benefici previsti dalla legge per previdenze o trasferimenti in sedi privilegiate.
La sentenza è stata emessa dai giudici della prima sezione penale della Corte di Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras. In questo troncone erano imputati in 9 (un medico e otto pazienti). Inflitti 2 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno ad Antonia Matina, 65 anni, di Favara, ortopedico (3 anni e 10 mesi in primo grado), e Giuseppa Barragato, 48 anni, di Palma di Montechiaro (3 anni e 10 mesi); 3 anni a Patrizia Ibba, 44 anni, di Raffadali (4 anni e 2 mesi); 4 anni per il fratello Roberto Ibba, 48 anni; 3 anni e 6 mesi a Domenico Giglione, 53 anni, di Raffadali. Eleonora Moscato, 86 anni condannata in primo grado a 3 anni e 10 mesi, è deceduta.
Assolti Vincenzo Gaziano, 69 anni, di Agrigento (3 anni e 6 mesi in primo grado), e Giuseppe Aquilino, 62 anni, di Palma di Montechiaro (3 anni e 6 mesi). Giuseppe Cuffaro, 41 anni, di Raffadali ha beneficiato della prescrizione (1 anno e 4 mesi).
In primo grado, il gup del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, aveva deciso 9 condanne.