AGRIGENTO – Rigettata l’istanza di scarcerazione, Burgio resta in carcere

L’istanza di revoca della custodia cautelare in carcere è stata rigettata dai giudici del tribunale del Riesame. L’imprenditore Giuseppe Burgio, il cosiddetto “re dei supermercati”, resta in carcere. 

Burgio è stato arrestato dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza a fine ottobre. L’operazione è stata chiamata “Discount”. Ed è scaturita – secondo quanto allora venne reso noto in conferenza stampa – da una indagine che ha riguardato i fallimenti di quattro società – avvenuto fra il dicembre 2011 e l’ottobre del 2012 – tutte riconducibili a Giuseppe Burgio. A firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato, allora, il gip Francesco Provenzano, su richiesta dal sostituto procuratore Brunella Sardoni.

La difesa dell’imprenditore agrigentino – l’avvocato Camelita Danile –  aveva chiesto la scarcerazione dell’indagato, ponendolo al massimo agli arresti domiciliari. 

Alla custodia cautelare di Burgio si è arrivati, stando alle ricostruzioni fornite da investigatori ed inquirenti, per “plurime ipotesi di bancarotta fraudolenta consumate in danno delle quattro società ed in relazione ai cui fallimenti ha procurato danni ai creditori sociali per quasi 50 milioni di euro, rendendosi – stando all’accusa – responsabile di distrazioni per oltre 13 milioni di euro”. 

Burgio, durante l’interrogatorio, si era difeso sostenendo la legittimità delle operazioni finanziarie ed addebitando “responsabilità” sulla curatela fallimentale e sulle banche.

 

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