AGRIGENTO – Sgarbi tiene la sua posizione sull’eolico, ma riconosce valore all’azienda Moncada

“Non intendevo offendere Salvatore Moncada. Gli chiedo scusa e non escludo, adesso che l’ho conosciuto, che potremo anche essere amici”. Lo ha affermato il prof. Vittorio Sgarbi, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamattina nella sede di Moncada Energy Group a Porto Empedocle. L’incontro con i giornalisti è stato indetto allo scopo di offrire chiarimenti in merito alle affermazioni espresse dal prof. Sgarbi nei confronti del Presidente Salvatore Moncada nel corso del convegno “difendi Licata No PEOS” svoltosi il 7 Aprile 2009 a Licata. A seguito delle offensive dichiarazioni è stato avviato un procedimento penale, ma il gesto del professor Sgarbi di oggi intende risolvere bonariamente la vicenda

Il presidente Moncada ha accolto le scuse, sottolineando quanto è difficile fare impresa in Sicilia e come certe affermazioni possano essere lesive della persona, ma anche minare l’attività imprenditoriale, che con enormi sforzi viene  portata avanti giorno dopo giorno in questa terra, lottando costantemente contro un sistema incancrenito di mafiosità. Moncada ha ricordato che soltanto in provincia di Agrigento l’azienda impiega circa 300 dipendenti, con un fatturato di  250 milioni di euro, e che continuerà a portare benefici alla città e anche altrove, ovunque gli sarà possibile fare business.

Sgarbi ha rivolto numerosi apprezzamenti sulle iniziative d’impresa e di legalità di Moncada ed ha ammesso di aver sbagliato nell’associare il buon nome di Moncada al sistema mafioso. “La mia posizione rispetto alla diffusione degli impianti eolici rimane immutata, tuttavia sono certo che Moncada abbia fatto tanto per la Sicilia in termini di sviluppo e che con la  Fondazione Agireinsieme sta continuando ad esprimere la sua sensibilità e la sua intelligenza. La mia antipatia per le pale eoliche non esclude che io possa affiancarlo nelle sue iniziative culturali. Anzi, non vedo l’ora di potermi unire alla Fondazione, una realtà che mi affascina e che intende avviare iniziative utili per questa città. Preferisco di gran lunga un Moncada nel pieno delle sue attività imprenditoriali, piuttosto che un Ivanhoe Lo Bello che ha costruito la sua identità attorno all’antimafia, ma di cui io non conosco ciò che ha fatto. Quando mi sono lasciato trascinare nell’animosità delle dichiarazioni contro l’eolico, ho fatto il nome di Moncada come uno degli esempi d’impresa nel campo delle energie rinnovabili, associandolo non ad una persona mafiosa, ma al concetto di mafia. Degli effetti di questo mio errore mi rendo conto solo ora. Non ero consapevole dell’entità del danno che avevo potuto procurare ad un’attività sana come quella di Moncada Energy”. “Per chi vive in Sicilia – ha affermato il Presidente del Gruppo – essere appellato come mafioso è pesante, soprattutto per chi ha deciso di fare scelte forti e intraprendere un percorso virtuoso, rischiando in prima persona la propria vita. Le parole di Sgarbi mi hanno fatto male e sono felice che abbia ammesso le sue responsabilità”. L’incontro si è concluso con l’adesione di Sgarbi alla Fondazione e una eloquente stretta di mano.

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