AGRIGENTO – Una folla dà l’addio a Giovanni Alessi, il parroco: “uomo generoso” [VIDEO]

Un corteo ha accompagnato il feretro di Giovanni Alessi, dalla sua casa di via Giovanni XXIII fino nella chiesa del Santissimo Crocifisso, in via San Vito, di Agrigento. Per tutto il tragitto la bara è stata portata a spalla dai calciatori dell’Akragas calcio, squadra di cui è presidente Silvio Alessi, fratello di Giovanni. Troppo piccola la chiesa  e la via principale affollata di persone, che hanno aspettato in silenzio, per dare l’ultimo saluto all’imprenditore agrigentino, ‘investito’ dalla furia e ucciso da un asino nel suo agriturismo di prossima apertura. Una storia toccante e tutti si sono stretti intorno alla moglie Daniela Tedesco, ai fratelli Silvio e Marco, provati da un immenso dolore. Decine di esponenti politici, i lavoratori de “I luoghi dell’Arcadia” scelti ad uno ad uno da Giovanni per lanciare i servizi nella Valle dei Templi, poi i tifosi dell’Akragas, amici, conoscenti e semplici cittadini. “Ciao Giovanni” recitano due manifesti con su impressa la sua immagine. Accanto la maglietta a lui dedicata dai calciatori dell’Akragas. Sul selciato decine di cuscini e fiori. La bara viene accolta con un lungo applauso, ce ne saranno altri durante le esequie e al termine della funzione religiosa. “Giovanni era un uomo buono e generoso – dice il parroco nella sua omelia durante la Santa Messa -, la profondità del dolore, in questi casi, è infinita”. La voce del sacerdote è entrata nel cuore della gente che si è accalcata nel luogo sacro. Molti non sono riusciti a sedersi. Mentre i parenti stretti hanno preso posto nelle prime file, gli amici e tutti gli altri sono rimasti vicini all’ingresso e nel piazzale, senza riuscire ad entrare. Prima della conclusione dei funerali, ha preso la parola Piero Macedonio, amico della famiglia Alessi, che ha voluto ricordare Giovanni, “Si, era un gigante forte e generoso – ha detto -, un grande imprenditore, un uomo dinamico. Sempre con il sorriso stampato sulle labbra, colui che tirava su il morale agli altri fratelli, agli amici. Giovanni non è morto, le sue azioni resteranno sempre in vita nei cuori della moglie Daniela, della mamma Giuseppina, del papà Vittorio, dei fratelli Marco e Silvio. Ecco perché e per il modo com’è arrivata la morte di Giovanni per tutti noi è inaccettabile, sembra quasi un sacrificio”. A Giovanni Alessi è stata dedicata anche una poesia, poi è stata letta la preghiera dei vigili del fuoco, in ricordo dell’anno di militare che l’imprenditore ha trascorso proprio nei pompieri. Al termine della celebrazione il feretro è stato riposto nel carro funebre e accompagnato al cimitero. Sulla bara una corona di fiori e un cappello dell’Akragas, squadra che Giovanni Alessi amava e seguiva assiduamente.

VIDEO DI STELIO ZACCARIA

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