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“Appalti in cambio di mazzette”, assolto in Appello il manager agrigentino Lo Bosco

Adesso la Corte d’Appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto i tre imputati con la formula “perché il fatto non sussiste”.

A Palermo, al palazzo di giustizia, il 19 settembre del 2017, la giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Wilma Mazzara, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato l’ex presidente di Rete Ferrovie Italia, l’agrigentino Dario Lo Bosco, a 4 anni e 2 mesi di reclusione. 4 anni e 6 mesi sono stati inflitti al funzionario del Corpo Forestale Giuseppe Quattrocchi, e 4 anni e 2 mesi a Salvatore Marranca, anche lui funzionario del Corpo Forestale. I tre sono imputati, a vario titolo, di concussione e induzione indebita a promettere utilità nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Black List” che ruota intorno a delle tangenti che avrebbe pagato l’imprenditore agrigentino Massimo Campione, il quale ha collaborato alle indagini. Adesso la Corte d’Appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto i tre imputati con la formula “perché il fatto non sussiste”. Sono difesi dagli avvocati Antonino Gaziano, Maria Teresa Nascè e Vincenzo Lo Re.

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