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ARAGONA – Tragedia Macalube, delegato vulcanologo: oggi i funerali

Fuori Legambiente, dentro il Corpo Forestale. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, usa il pugno duro e decide di operare la staffetta per la gestione della riserva naturale Macalube, ad Aragona, teatro della tragedia di sabato scorso, in cui per l’esplosione di vulcanelli sono morti due fratelli, Carmelo e Laura Mulone, 9 e 7 anni. La decisione è stata presa ieri pomeriggio al termine di un vertice alla presenza del neo assessore Piergiorgio Gerratana e dei direttori dei dipartimenti Territorio e Protezione civile. E’ emerso che l’area della tragedia non doveva essere accessibile al pubblico, ma solo ai ricercatori per scopi scientifici. L’intera riserva era in affidamento esclusivo a Legambiente e dunque ai volontari che avrebbero dovuto limitare l’accesso del pubblico alle altre aree. Dunque, affidamento della riserva non ai volontari di Legambiente, bensì al Corpo speciale della forestale che provvederanno alla recinzione di tutte le aree interessate, di affidare all’Istituto di vulcanologia uno studio per la valutazione dei rischi. Crocetta ha anche annunciato che nei prossimi giorni sono previste delle ispezioni. Intanto, lasceranno oggi alle 14 la camera mortuaria del S. Giovanni di Dio, dove si trovano da sabato scorso. Le due piccole bare con i corpicini di Carmelo e Laura Mulone,  verranno adagiate sul carro funebre, dirette ad Aragona dove, nel pomeriggio, nella Chiesa Madonna di Pompei, saranno celebrati i funerali. E’ stato il Pm, Carlo Cinque, a firmare il nulla osta per la restituzione dei corpicini alla famiglia, a mamma Giovanna e a Rosario Mulone, distrutti da un dolore indicibile. Intanto, briefing, ieri, alla Procura di Agrigento per fare il punto della situazione, dopo la tragedia di sabato scorso nella riserva Macalube di Aragona. Attorno allo stesso tavolo si sono seduti il procuratore capo, Renato Di Natale, l’aggiunto, Ignazio Fonzo e il Pm, Carlo Cinque, di turno sabato pomeriggio quando è avvenuta la tragedia. I magistrati hanno delegato le indagini ai carabinieri e ad un vulcanologo che dovrà accertare le cause dell’esplosione e soprattutto se poteva essere prevista. Si tratta di Rocco Favara, già a lavoro, e che commenta : “non è possibile prevedere questi fenomeni naturali, ma è chiaro che bisogna studiarli per riuscire ad avere un sistema di monitoraggio e controllo simile a quello utilizzato per vulcani e terremoti”.

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