Arnone replica a Miccichè

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO PER INTERO.

Caro Lillo,

affettuosamente ti dico “deciditi”.

Nella tua penultima lettera, quella nella quale mi definivi, simpaticamente “un incantatore di serpenti” perché dedito a “monologhi televisivi e a soliloqui mediatici”, scrivevi testualmente che accettavi “volentieri il confronto sulla tariffa idrica”, ma avresti parlato con me ancora molto più volentieri di “politica dell’acqua, del referendum popolare, della privatizzazione dei beni comuni”. E facevi  anche ampio cenno ad un confronto più complessivo sui temi di attualità.

E dopo aver promesso agli agrigentini questa tua disponibilità al confronto, con un singolare ripensamento, dichiari nella nota diffusa ieri che il confronto non si può fare perché io, Giuseppe Arnone, non avrei “risposto alla condizione posta in ordine alla mia identità politica”.

In questa ultima nota, dopo aver sostenuto tali dubbi sulla mia “identità politica”, giustamente mi indichi quale esponente dell’area del P.D. che tu definisci “la peggiore del P.D. siciliano”, quella di Lumia e Cracolici, che governano attualmente con Lombardo.

Io voglio provare a mettere un po’ d’ordine in questa confusione. La mia identità politica è chiarissima, nazionalmente faccio parte dell’area dei cosiddetti “Modem”, cioè degli esponenti del P.D. che condividono l’elaborazione e le analisi di Walter Veltroni e Paolo Gentiloni. Mi ritrovo totalmente nelle posizioni che ha espresso Walter Veltroni anche nella recentissima intervista a “Repubblica” di domenica scorsa.

E’ risaputo, quindi, il mio rapporto con Veltroni e Gentiloni, ed è altrettanto noto la condivisione della mia esperienza politica in Sicilia con Beppe Lumia e Antonello Cracolici.

Sul governo regionale, Ti lanci in giudizi che Ti collocano ampiamente fuori dalla Tua stessa storia e dal Tuo stesso impegno.

Ti ricordo che il vicepresidente della Regione è quello stesso prefetto di Agrigento, Giosuè Marino che, senza riserve e pubblicamente, sosteneva Te e me nelle battaglie contro le illegalità del sistema Sodano e che, ancor prima di Te e me, quel Giosuè Marino indicò pubblicamente il sistema affaristico e mafioso che ruotava intorno a Cosa Nostra, con in prima fila Calogero Russello.

Giosuè Marino era il Prefetto che Ti ha sostenuto e tutelato in ogni modo. A spada tratta Oggi è il vicepresidente della Regione migliore che io possa immaginare. E tu mi dici che non vuoi confrontarti con me perché io sostengo Giosuè Marino. O Massimo Russo, o Caterina Chinnici, o Mario Centorrino.

Mi dici, cioè, che questo Governo regionale che ha bloccato i termovalorizzatori contro cui Tu ti sei battuto, è il Governo della parte peggiore del Partito Democratico.

Complimenti, caro Lillo.

Lumia ed io, gli uomini che Cosa Nostra odia di più, sarebbero la parte peggiore del Partito Democratico. E, ovviamente, ne discende che i migliori sarebbero Capodicasa e Crisafulli.

Crisafulli che si incontra con i capimafia per discutere di appalti e assunzioni e che è personalmente protagonista degli imbrogli all’ATO di Enna e Capodicasa, di cui i pentiti dicono tutte quelle “belle cose” che noi conosciamo.

Concludo, caro Lillo.

Tu sei una grande risorsa. E io, nel mio piccolo, ho la maturità per non farmi condizionare da quale piccolo svarione, come quello che mi pare Ti stia caratterizzando in questi ultimi giorni. La mia stima e il mio affetto per Te sono comunque inalterati.

 

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