ARS – Crocetta:”Non lascio Vi chiedo perdono per la ingenuità”

Rosario Crocetta interviene in Aula all’Ars. Il presidente della Regione interviene per chiarire la sua posizione coi riflettori puntati da tutta Italia all’indomani di un giorno in cui è tornato all’attacco, scatenato, in radio e sui giornali, dichiarando l’intenzione di arrivare a fine legislatura e inviando un comunicato stampa lunghissimo nel quale cita persino il drammaturgo francese Alfred Jarry, celebre autore del teatro dell’assurdo. Ma dopo il suo discorso la parola passerà all’Assemblea che dovrà discutere e prendere una decisione non solo sulla presunta intercettazione del medico Matteo Tutino che offende Lucia Borsellino.

«Ho vissuto in questi giorni i momenti più terribili della mia vita». Così il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, intervenendo in aula all’Ars, alla luce delle polemiche scatenate dalle presunte intercettazioni intercorse tra lui e il suo medico personale Matteo Tutino su Lucia Borsellino e riportate dal settimanale l’Espresso. «L’attacco al Presidente della Regione è un attacco alle Istituzioni e al popolo siciliano».  “Mi rifiuto di offrire le mie carni a famelici carnefici. Non posso dimettermi, tutti sanno che quella intercettazione non c’è. “Non mi dimetto perché non sono un irresponsabile, non lascio migliaia di lavoratori senza salario; non mi dimetto perché sono garante dello Statuto di Giuseppe Alessi e Salvatore Aldisio”, due protagonisti dell’autonomia regionale”. «Al mio onore non posso rinunciare». «Felice che le procure hanno smentito e riportato la verità sui fatti».

“I falsi scoop non possono decidere le sorti dei governi – ha aggiunto -. Poteri occulti minacciano la democrazia, c’è una parte della politica che non difende uomini delle istituzioni da fatti smentiti dalle Procure siciliane”.

Rivolgendosi ai deputati dell’Assemblea regionale, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta dice: “Vi invito a completare le riforme, poi voi e solo voi, senza diktat romani o di forze parallele, deciderete se mettere fine alla legislatura.  “Mi riprendo il diritto alla parola”. “Al mio onore non posso rinunciare – ha detto il presidente della Regione -, sono felice che tante Procure siciliane abbiano smentito le false accuse. Il mio silenzio e le mie eventuali dimissioni interpretate come una ammissione di colpa, quindi ho deciso di riprendermi il diritto alla parola”.

Per il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, dietro agli attacchi contro di lui c’è “il vero cerchio magico – ha detto davanti all’Assemblea regionale – quello degli affari che a volte collude con la massoneria e con la mafia che non è più stragista ma intarsiata nella cose della Regione”.

“Non ci sto a chinare la testa ai potenti di sempre, a consegnarmi a una campagna denigratorio. Sono un uomo libero, lo sono sempre stato. Forse pago qualche ingenuità e vi chiedo perdono per questo. Non si colleghi la questione politica al falso scoop, utilizzato per fare killeraggio politico”.

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