ARS – Sfiducia bocciata, Crocetta va avanti

Alla fine “la sfiducia sfiduciata”, come l’ha chiamata il deputato Cracolici (compagno Suslov) nel suo intervento, è stata bocciata con 44 no a fronte dei 37 sì di M5s e centrodestra che avevano presentato il documento in aula con 40 firme. Nove gli assenti: Vincenzo Fontana del Ncd, Pino Federico e Dino Fiorenza del Pds-Mpa, oltre a sei i parlamentari della maggioranza compreso Nicola D’Agostino dell’Udc. E così, dopo aver superato la seconda mozione di sfiducia in due anni, il governatore festeggia ed elogia il Pd nel quale si dice “fiero di militarvi”.

SEDUTA FIUME. I capigruppo di Forza Italia, Marco Falcone, e dei 5stelle, Valentina Zafarana, alle 17, con un’ora di ritardo, hanno illustrato nell’aula del Parlamento regionale le due mozioni di sfiducia nei confronti del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, presente tra i banchi del governo. Subito dopo la parola al presidente Crocetta, poi interverranno gli altri deputati iscritti a parlare. A conclusione ci sarà il voto palese sula mozione unificata. Per essere approvata serviranno 46 voti a favore.

PROVOCAZIONE M5S. Breve bagarre all’Ars durante la seduta, con l’aula sospesa per alcuni minuti quando il presidente Rosario Crocetta ha minacciato di lasciare sala d’Ercole dopo che il capogruppo M5s, Valentina Zafarana che stava illustrando la mozione di sfiducia, ha detto che qualche deputato voterà mettendo contemporaneamente mano al portafogli. A quel punto il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha richiamato all’ordine e la seduta parlamentare è ripresa, con Crocetta che ha ripreso il suo posto tra i banchi del governo.

“Il Movimento 5stelle è sempre più razzista, omofobo e persino filomafioso. Siete intolleranti e prevaricanti, sapete solo organizzare dissenso sistematico nelle piazze per delegittimarmi”, ha replicato Crocetta al capogruppo del M5s che aveva illustrato la mozione di sfiducia al presidente, mostrando le 25 mila firme raccolte in piazza a Palermo a supporto dell’atto parlamentare.

ANTIMAFIA CONTRO. Duro battibecco in aula tra il deputato Antonio Malafarina e il presidente dell’Antimafia, Nello Musumeci. I toni si sono accesi quando Malafarina, dal pulpito, ha rimproverato a Musumeci di non avere tolto la firma dalla mozione di sfiducia dei 5stelle dopo che Beppe Grillo ha parlato, allo sfiducia day, di una “mafia che aveva una morale”. A quel punto, Musumeci ha urlato a Malafarina di “non speculare sulla mafia”, ma il deputato del Megafono ha ricordato il suo impegno antimafia da ex questore e le azioni di denuncia portate avanti nel tempo assieme a Rosario Crocetta. Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, è stato costretto a sospendere la seduta per alcuni secondi

SILVIO C’E’. Telefonata a sorpresa di Silvio Berlusconi ai deputati di Forza Italia durante la seduta parlamentare. L’ex premier, che era in compagnia del coordinatore regionale degli azzurri Enzo Gibiino, ha parlato al telefono con alcuni dei deputati mentre era in corso l’intervento in aula del capogruppo di Fi, Marco Falcone. “Ci ha incitati ad andare avanti, cercando di essere più incisivi nella comunicazione con la stampa” ha riferito il deputato azzurro Giuseppe Milazzo.

ORGOGLIO DEL MPA. Cambieranno gli equilibri in aula, perchè il Mpa si smarca da Forza Italia. “I deputati del PdS-MpA avevano sottoscritto e quindi coerentemente voteranno la mozione di sfiducia al Presidente Crocetta – spiega Roberto Mauro – ma è evidente che, anche alla luce dei fatti di questi ultimi giorni e alla nascita di un Governo quasi completamente rinnovato, l’aver portato alla discussione la sfiducia è stato un errore. Si tratta probabilmente di una conseguenza nefasta del patto del Nazareno, di un tentativo di una parte del PD di condizionare le scelte del Governo e del Governatore della Sicilia”.

“In questo gioco delle parti – prosegue l’esponente autonomista – è evidente che il ruolo di Forza Italia è stato del tutto deleterio e che quindi da domani si apre una fase nuova nelle relazioni con quel partito, anche in sede parlamentare. Per quanto ci riguarda rispetto all’operato del nuovo Governo, valuteremo di volta in volta il lavoro e le proposte che verranno dagli Assessori, alcuni dei quali conosco e stimo”.

SAMMARTINO DICE NO. Le ultime flebili speranze di chi ha proposto e sosteneva la sfiducia a Crocetta si infrangono nelle parole del capogruppo di Articolo 4, Luca Sammartino, l’animatore della fronda dei cinque che nel partito di Leanza non riconoscono i risultati del rimpasto del Crocetta ter. “Noi voteremo contro la mozione di sfiducia – annuncia tra i buh del centrodestra e dei cinquestelle – ma da soli non possiamo andare avanti Dobbiamo condividere un percorso di riforme insieme. Sulle scelte che si sono fatte e su quelle che si devono fare ci vuole chiarezza”.

IL BOSTIK DEL M5S. Cancelleri sintetizza tutto mostrando un barattolo di colla, a voler significare l’attaccamento alla poltrona di chi non ha voluto appoggiare la mozione di sfiducia. “Eppure era semplice, non serviva un documento articola di una ventina di pagine, ma semplicemente un foglio con una riga: “Non riconosco più Rosario Crocetta come guida della Regione. Lui è un incapace amministrativo”.

CROCETTA FA FURORE. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta chiude il dibattito attaccando ancora il M5s. “Non siete voi che prendete le distanze da me, sono io che prendo le distanze da voi. In democrazia vige il rispetto dell’avversario” dice il governatore riferendosi all’intervento di Beppe grillo a Palermo. “Nessuno può dire davanti a questa regione, che ha visto morire Falcone e Borsellino, che la mafia ha una morale o a un presidente della Regione ‘non so che cosa sia”.

Il governatore fa formalmente pace con il Pd: “Sono orgoglioso di militare in partito pluralista, dove si litiga e alla fine si riesce a trovare una sintesi”. Poi si rivolge a D’Asero chiedendo: “Ma non siete voi che avete avuto la scissione politica più forte dal dopoguerra? Che c’entrate voi con queste posizioni estremiste? Io non avrei mai firmato una mozione di sfiducia contro il mio antagonista. Oggi abbiamo fatto un capolavoro politico, governeremo per altri tre anni e siamo pronti a nuove sfide. Ai miei avversari dico ‘non vi posso piacere ma ho vinto le elezioni’ e il centrodestra si associa all’antipolitica”.

FONTE: LASICILIA

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