Auto bruciata e rivelazioni pentito di mafia infittiscono il giallo sulla scomparsa di Gessica Lattuca

Aumenta il mistero sulla improvvisa scomparsa della giovane mamma di quattro figli, Gessica Lattuca, 27 anni, avvenuta lo scorso 12 agosto a Favara in circostanze ancora da accertare. I nuovi aggiornamenti sul caso sono a dir poco scioccanti. Infatti sulla vicenda è intervenuto anche un pentito di mafia. Il settimanale Giallo ha riportato la notizia e le dichiarazioni del pentito. Secondo il collaboratore di giustizia Marco Rizzo: “Il compagno di Gessica, Filippo Russotto, aveva messo a segno, insieme a criminali albanesi e pregiudicati di Catania, una truffa on-line ai danni di un casinò, grazie all’aiuto di un tecnico informatico che era riuscito a penetrare nel conto on line del casinò. Tramite questo stratagemma erano riusciti a farsi accreditari i bonifici del casinò sui loro conti personali”. Queste le rivelazioni del pentito di mafia Marco Rizzo, e proprio in queste parole potrebbe nascondersi la soluzione a questo giallo irrisolto. Gessica, secondo quanto rivela il pentito, era a conoscenza dell’attività criminosa messa in atto dal compagno. La sua scomparsa potrebbe essere riconducibile ad una vendetta da parte di chi ha subito gli effetti di questa truffa. A sostenere questa ipotesi è la mamma di Gessica, Giuseppa Caramanno, la quale però non ha aggiunto ulteriori dettagli a supporto di questa tesi. Il collaboratore di giustizia Rizzo ha anche aggiunto che sussiste un ingente traffico di sostanze stupefacenti che partiva da Liegi in Belgio e Favara appunto. Tra le due cittadine, a quanto riferito, sarebbe nata una faida per il controllo della droga. In merito a questo traffico di droga ci sarebbero coinvolti anche persone molto vicine a Gessica. Secondo gli inquirenti, il traffico di droga e la truffa on line sarebbero collegate. La ricerca della ragazza è stata estesa anche in Belgio e quindi non solo in Italia. Gli inquirenti non stanno lasciando nulla al caso ma stanno analizzando ogni singolo indizio utile alla risoluzione del caso. Intanto, ieri pomeriggio, domenica 23 settembre, un misterioso incendio ha semidistrutto l’automobile dell’ex datore di lavoro di Gessica Lattuca. Il rogo è divampato in via Bolzano a poca distanza dall’abitazione di Filippo Russotto ex compagno della donna madre di quattro figli. I carabinieri del comune agrigentino, che per il momento non azzardano collegamenti con la sparizione di Gessica, hanno sequestrato la Volkswagen Passat per i rilievi tecnici e stabilire le cause. Gessica aveva lavorato come donna di servizio in casa dell’uomo per un paio di settimane. L’episodio, infittisce ancora di più il giallo che avvolge la vicenda della giovane, proprio durante le ore decisive, in cui investigatori e procura stanno riesaminando alcune dichiarazioni delle persone vicine a Gessica, fratello ed ex compagno compresi. Alcuni particolari non tornano. La madre, Giuseppa Caramanno ha lasciato intendere che la figlia prima di uscire di casa, le avrebbe confidato che doveva incontrare qualcuno per risolvere una questione economica per i figli, forse proprio Filippo Russotto. Intanto proseguono gli accertamenti tecnici sulla sim del cellulare. Sembra che una delle ultime telefonate fatte prima di scomparire sia partita da un altro telefono cellulare di proprietà di una signora, alla quale Gessica avrebbe chiesto il favore di poter fare due telefonate perché non trovava più il suo smartphone. Proprio su questo particolare e sui suoi effetti personali, che ancora mancano all’appello, si stanno concentrando le indagini della procura. Di una cosa sono certi gli investigatori. Qualcuno sa ma non parla. Le dichiarazioni di Russotto, sono apparse contradditorie e spesso gravide di depistaggi. Nemmeno la fiaccolata è servita a scardinare il muro di omertà che avvolge questa drammatica storia.

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