AVOLA – Ancora ricercato l’assassino di Loredana Lo Piano

Ha fatto scudo con il suo corpo per difendere la figlia. È questa la tesi avanzata dagli agenti del Commissariato di Avola, che indagano sull’omicidio di Loredana Lopiano, 47 anni, avvenuto questa mattina in via Savonarola ad Avola. L’infermiera dell’ospedale di Avola, avrebbe evitato così che le coltellate finissero contro la figlia. Portata a termine la missione di morte, l’assassino è fuggito. Adesso la polizia ha avviato la caccia a un giovane di 19 anni. Secondo quanto si apprende, il giovane avrebbe le ore contate. Il delitto si è consumato alle 7,30. La vittima era la caposala del reparto di Oncologia dell’ospedale “Di Maria” di Avola. Era originaria di Caltanissetta, ma viveva ad Avola. Sposata e madre di due figlie, questa mattina, stava per recarsi a lavoro, quando è stata affrontata dall’assassino che le ha inferto una serie di coltellate che l’hanno raggiunta al collo. Per la donna non c’è stato scampo. Secondo gli investigatori, l’obbiettivo dell’assassino non sarebbe stato Loredana Lopiano, ma una delle due figlie della vittima. La donna non è riuscita neppure a raggiungere la sua auto, perchè è stata massacrata davanti al portoncino di casa. E’ morta in una pozza di sangue per le gravi ferite alla gola. A dare l’allarme è stata la figlia che impotente ha assistito al delitto. La ragazza ha urlato, ma il giovane è riuscito a dileguarsi. Chiamati i soccorsi, è stato inutile, perchè il cuore dell’infermiera si era già fermato. Il cadavere è rimasto per terra sull’uscio di casa per alcune ore per consentire alla polizia scientifica di eseguire i rilievi. Sul posto i poliziotti hanno trovato l’impugnatura del coltello, ma senza la lama. E’ probabile che possa essere rimasta conficcata nel corpo della donna. Un’ispezione sommaria è stata fatta anche dal medico legale, Corrado Cro mentre il pm di turno, Tommaso Pagano ha ordinato l’autopsia. Il marito di Loredana Lopiano non era in caso al momento dell’ ‘imboscata’. Successivamente è stato invitato negli uffici del Commissariato, così come la figlia, testimone dell’omicidio. Il movente va inquadrato in contrasti tra l’assassino e una delle due figlie dell’infermiera.

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