BAGHERIA – Banditi terrorizzavano e utilizzavano anche un bambino . 10 arresti [FOTO]

Era la gang delle rapine in banca, alle tabaccherie e ai distributori di benzina di Bagheria. Una banda che non si faceva scrupoli. Nemmeno quello di far entrare in azione una donna con il suo bambino di 10 anni, pur di portare a buon fine il colpo.In dieci sono finiti in carcere per ordine del gip Piergiorgio Morosini. Si tratta di .: SCHILLACI Rosario, di 43 anni,- SCHILLACI Emanuele, di 20 anni, BRAVO Giovanni, di 19 anni, VELLA Luca, di 23 anni, CROCE Maurizio, di 26 annmi, CROCE Francesco, di 36 anni, LANZA Nicolò, di 23 anni, VERDICARO Tiziana, di 32 anni, MINEO Gregorio, di 45 anni e TALAMANCA Mirko, di 37 anni.

Sono tutti accusati di rapine in concorso. Centomila, all’incirca, gli euro racimolati in nove raid contestati alla banda.
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Bagheria sono andate avanti per mesi, coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dai sostituti Ennio Petrigni e Ilaria Auricchio.

L’inchiesta ha preso spunto dai rilievi scientifici di alcune rapine. Dalle telecamere di videosorveglianza installate all’interno delle banche e dei negozi i carabinieri hanno individuato alcuni dei componenti della banda, anche quelli che si aggiravano con fare sospetto vicino agli obiettivi prima dei colpi.

Le intercettazioni telefoniche, poi, hanno consentito di smascherare il gruppo criminale che era caratterizzato da uno schema di azione collaudato, attento nella preparazione dei colpi, rapido e deciso nell’esecuzione. Spesso i banditi utilizzavano pistole giocattolo e coltelli per intimidire, con toni violenti, le vittime.

Il capo della banda era Rosario Schillaci, 40 anni, bagherese pregiudicato. Gli altri componenti della gang rivestivano diversi ruoli, tra cui quello del “palo”. I colpi venivano pianificati dopo accurati sopralluoghi e venivano messi a segno soprattutto nei fine settimana all’orario di chiusura dei negozi.
Il capo dell’organizzazione era solito impiegare per le rapine anche alcuni familiari: c’erano il figlio ventenne, la convivente di 32 anni, Tiziana Verdicaro, e il nipote di 23. Erano loro ad eseguire i sopralluoghi all’interno delle rivendite di tabacchi per verificare la presenza di telecamere o di clienti. Soprattutto la Verdicaro ha svolto la maggior parte dei sopralluoghi e in un episodio è stata registrata la sua presenza all’interno di una tabaccheria insieme con il figlio di 10 anni.

 

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