BARRAFRANCA -«Testamento falso»: il giudice condanna un’anziana
Nicolò Giangreco
Alla fine del 2008, dieci mesi dopo la morte di suo marito, andò dal notaio e depositò il testamento olografo con cui lui la nominava sua erede universale. Solo che per il Tribunale monocratico penale di Enna, quel testamento olografo sarebbe un falso. Per questo a settantacinque anni la signora A.F., un’anziana incensurata, che in vita sua non ha mai avuto guai con la giustizia, è stata condannata a 6 mesi di reclusione, con pena sospesa, per falsificazione, in concorso con ignoti, di quell’atto.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate solo entro i prossimi novanta giorni, poi inizieranno a decorrere i termini per il ricorso in appello da parte della difesa dell’anziana, che è assistita dall’avvocato Gaetano Giunta del foro di Catania. Difesa che ha già annunciato l’appello, anche perché, secondo fonti vicine all’avvocato dell’imputata, nel corso della causa civile parallela, che è in corso su quei beni e su quel testamento, il giudice avrebbe già escluso categoricamente che ci fosse stata alcuna alterazione del documento.
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