BIVONA – 31^ edizione della Sagra Pesca Bivona [VIDEO]

L’edizione annuale, la XXXI, della “Sagra della Pesca” di Bivona, quest’anno, unisce per la prima volta uno dei frutti più dolci della terra, la pèsca, eccellenza del territorio dei Monti Sicani, al pescato del Mediterraneo. Ciò grazie alla partnership fra il Comune di Bivona ed il Distretto della Pesca e della Crescita Blu della Sicilia che ha presentato, ieri sera, Blue Sea Land- Expo dei Distretti Agroalimentari del Mediterraneo, Africa e Medioriente che si terrà a Mazara del Vallo dal 6 al 9 ottobre (l’apertura a Palermo il 5 ottobre).

A Blue Sea Land dedicato anche uno stand espositivo nel quale molti visitatori della kermesse bivonese hanno gustato le prelibatezze del mare offerte dalla ditta Carlino di Sciacca associata allo stesso Distretto della Pesca siciliano.

Sul palco degli ospiti, il Presidente del Distretto della Pesca e della Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, nel corso di un dialogo sui sapori del Mediterraneo e della Sicilia con la nota scrittrice Simonetta Agnello Hornby, ha ringraziato il Sindaco di Bivona, l’On. Giovanni Panepinto, per l’invito alla manifestazione. “I nuovi piani di sviluppo in Sicilia –ha sottolineato Tumbiolo- impongono un nuovo approccio. Bisogna ‘coltivare’ il mare attraverso la protezione, lo sfruttamento razionale e la rigenerazione delle risorse, cioè secondo i principi della filosofia produttiva della blue economy. La seconda sfida –ha aggiunto il Presidente del Distretto- è quella di creare una maggiore attrazione da parte dei giovani, grazie agli strumenti offerti dal PSR e dal FEAMP, nei confronti delle filiere della terra e del mare; pertanto Blue Sea Land rappresenta un modello innovativo in tal senso”.

Tumbiolo ha così concluso: “quello che può sembrare un mero gioco di parole, la pèsca e la pésca, è la metafora, ed al tempo stesso un esempio concreto, della Sicilia che ce la può fare, ripartendo dai settori fondamentali della terra e del mare, riacquistando la sua centralità nel Mediterraneo; la nostra storia, la nostra cultura ce lo impongono”.

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